Qui a fianco trovate il programma per leggere Power Point (per chi non avesse Office installato).
N.B. Essendo un programma, dopo averlo scaricaro dovrete lanciarlo. |
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<<< Catalogo conferenze
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Area E-LEARNING
Soprattutto per l’insegnante manca il feedback. In questa emergenza ci sono molte precauzioni da prendere che non possono essere improvvisate. Inizia l’esplorazione di questo nuovo pianeta. Prima con sufficienza (è un rimedio necessario) per poi scoprire peculiarità che migliorano i tempi di apprendimento. Ma quanti limiti… Per fortuna troviamo su Google applicazioni che aiutano parzialmente. In grande sintesi, l’insegnante si trasforma da “attore” della lezione frontale a “regista” del suo corso. Non è più centrale, lo sono i ragazzi. La fruizione non è più da uno a molti ma da molti a molti. La classe, come recita il titolo di un testo di rilievo, è rovesciata. Prima gli studenti vedono la vostra lezione online, poi intervenite per spiegazione, aggiunte e sviluppi pratici. Cosa manca? Il riferimento sociale e umano dell’insegnante, la comunicazione del corpo, la voce vera, quella trasmessa è mediata da un microfono. |
Considerazioni sull'e-learning
Nuovi compiti. L’insegnante è chiamato a fare da motivatore per studenti che affrontano il viaggio dell’apprendimento da soli e magari asincroni. Deve anche rivedere nell’online sincrono la “porzionatura della lezione”. La curva di attenzione dietro uno schermo si riduce drasticamente. Bisognerà aggiungere stimoli più leggeri tra un’apnea e l’altra.
Il docente sarà sostenuto da piattaforme messe a disposizioni dalle scuole e, in ogni caso, da quanto trova su Google e altro. Sono applicazioni molto facili ma bisogna applicarsi per maneggiarle senza esitazione. Credo che il mio dovere da divulgatore sia, oltre agli indirizzi didattici, dare spiegazione su questi facili funzionamenti e indicare con dei link i tutorial. Prima di passare a questo elenco ringrazio chi, in piena pandemia, mi ha formato su questi temi: La mia università (UNIMORE, università di Modena e Reggio, facoltà di Scienze della Comunicazione, il centro EDUNOVA per la formazione a distanza, l’editore IL MULINO per i webinar mirati e il prof. Alessandro Bencivenni per i tanti utili tutorial, veri salvagenti lanciati a principianti che annaspano. |
AREA COLORE.
Lezione dal vivo sul tema dei colori.
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Per accedere alla lezione on line su youtube cliccate i bottoni sotto.
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Lezione dal vivo sul tema dei colori.
STORIA DELL'IMMAGINARIO DEI COLORI.
Per accedere alla lezione su youtube cliccate i bottoni o sopra a destra
Area Estetica
Nella pagina "UNIVRSITA' "(la precedente) trovate le lezioni in video.
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Area lezioni sdi Scrittura Creativa
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corso_di_scrittura_creativa.pdf | |
File Size: | 57576 kb |
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Come si forma la prima impressione.
Sguardo, espressione, sorriso, movimento capo, movimento delle mani, postura, asse spalle, asse bacino e gambe, piedi. Prossimità. Voce, ritmo, cadenza, tono. Abbigliamento. Ma anche cosa dire e come selezionare gli argomenti per lasciare una buona impressione. Questa lezione, che nasce per preparare i miei alievi ai colloqui di lavoro, serve a ognuno di noi perché tutti comunichiamo anche con il corpo.
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Lezioni, per insegnanti, su come sviluppare la creatività nelle classi.
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Queste lezioni, rivolte agli insegnanti, trasferiscono un metodo per potenziare la creatività degli allievi.
Tutto è migliorabile anche le doti che si ritengono più innate, un metodo aiuta. Queste pagine intendono organizzare il pensiero che porta al risultato creativo. Oggi non si è competitivi senza idee. Non ci si sveglia una mattina creativi, si migliora, come in ogni campo, con esercizio e impegno.
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Convegno:
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Salerno.
30 Novembre - 1 Gennaio 2017. Grand Hotel Salerno. Lungomare Tafuri 1 |
Intervento del 30 Novembre 2017.
Intervento del 1 Dicembre 2017
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Intervento convegno: "La tecnologia uccide la creatività?" del 9 Marzo 2018
promosso dall'Istituto Comprensivo Rita Levi-Montalcina di Salerno.
COSA: Un pomeriggio (tre ore) di lezione frontale a un pubblico di docenti delle scuole materne, elementari e medie (con anche le famiglie degli alunni).
TEMA: Esporre criteri per promuovere la creatività dei ragazzi anche in prospettiva dell’impiego delle cosiddette “nuove tecnologie”.
OPINIONE: Se da una parte queste innovazioni danno stimoli e allargano la visione del mondo, dall’altra, nella giovanissima età, stressano le capacità cognitive, limitano la memoria e potrebbero provocare pigrizia mentale e chiusura in se stessi.
L’opinione trasmessa è che, se si agisce con moderazione, le nuove tecnologie possano comunque essere uno strumento per implementare le capacità.
Sicuramente lo saranno, quando, in età lavorativa, dovranno confrontarsi con altri candidati per lo stesso posto di lavoro. Il futuro è tecnologico-dipendente.
Chi ha più tecnologia ha più connessioni e chi ha più connnessioni vede più oltre e raggiunge idee e mete più lontane dalla media (che rischia di diventare, col tempo, mediocrità).
In allegato: Tecnologia e innovazione (17 minuti) e Creatività e scienza - Il caso Darwin (35 minuti).
TEMA: Esporre criteri per promuovere la creatività dei ragazzi anche in prospettiva dell’impiego delle cosiddette “nuove tecnologie”.
OPINIONE: Se da una parte queste innovazioni danno stimoli e allargano la visione del mondo, dall’altra, nella giovanissima età, stressano le capacità cognitive, limitano la memoria e potrebbero provocare pigrizia mentale e chiusura in se stessi.
L’opinione trasmessa è che, se si agisce con moderazione, le nuove tecnologie possano comunque essere uno strumento per implementare le capacità.
Sicuramente lo saranno, quando, in età lavorativa, dovranno confrontarsi con altri candidati per lo stesso posto di lavoro. Il futuro è tecnologico-dipendente.
Chi ha più tecnologia ha più connessioni e chi ha più connnessioni vede più oltre e raggiunge idee e mete più lontane dalla media (che rischia di diventare, col tempo, mediocrità).
In allegato: Tecnologia e innovazione (17 minuti) e Creatività e scienza - Il caso Darwin (35 minuti).
La lezione è a disposizione in .pdf o in Power Point (con piena libertà di accedere e ricopiare). Cliccando il tasto verde trovate il filmato della lezione in streaming .
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Racconto a cavallo fra storia ed economia.
Storia di nuove idee che scavalcano il recinto, all’inizio non si riconoscono, sembrano strane e soprattutto non si capisce a cosa potranno servire veramente, molti persino le deridono. Potrai raccontare queste cose davanti al Senato romano o alla corte di Carlo Magno; poi diventerà lezione di economia perché quell’idea che ha ostinatamente combattuto contro la lobby (il clan) delle vecchie idee assegnerà le nuove gerarchie. Gerarchie di nazioni e aziende perché in questo hanno un destino comune: devono anticipare i cambiamenti se vogliono sopravvivere. I Borboni non riconoscono l’idea liberale e democratica dello stato moderno per quattro volte rinnegheranno la costituzione e alla fine saranno sconfitti dalla storia prima ancora che dai garibaldini. Kotler, vate del marketing, ci ricorda che si sono sollo due tipi di azienda, quella che innova e quella che fallisce. Nella maggior parte dei casi l’invenzione precede il bisogno sovvertendo, per le più importanti conquiste, la logica del marketing. Prima nasce un’idea, una nuova tecnologia, solo dopo si capisce come sfruttarla. Non è detto che sia la stessa persona (scienziato o azienda) a fare il passo decisivo verso il nuovo. Marconi inventa il telefono senza fili e si preoccupa che senza un cavo tra emittente e ricevente la comunicazione finisca nelle orecchie di tutti. Marconi inventa la radio e non se ne accorge. I grandi inventori al momento della presentazione non hanno ancora idee chiare sull’impiego. Questo è difficile come l’invenzione iniziale perché in prima battuta la nuova idea viene applicata all’esistente facendo fatica a trovare lo sbocco adeguato. Il passo dal telefono senza fili alla radio forse è quello più difficile per l’inventiva perché l’elettricità è una scienza esatta, la sociologia (i media) no. Ne consegue · che ha senso sperimentare senza imporre al ricercatore precisi obiettivi, · che bisogna riformulare l’esistente per trovare spazio adeguato al nuovo, esercizio non facile. · che il bisogno del nuovo non sarà il consumatore a dirvelo. Quindi l’uomo di marketing, il manager che traghetta verso il nuovo è solo. Dobbiamo guardare oltre le consuetudini. Tutto si modifica in fretta specialmente là dove si produce la ricchezza. Sopravvivrà chi riuscirà a capire i nuovi tempi e a fare adeguate innovazioni. L’idea vincente è strana e non convince tutti, sembra irragionevole all’inizio ma è proprio così che si presentano i successi. La riconoscerete con l’istinto, la ragione verrà dopo. Passiamo dal manager all’azienda. Chi è per l’innovazione? Di solito il follower perché il leader preferisce mantenere lo status quo dove spesso si annidano le proprie rendite di posizione. Non è solo la capacità inventiva che produce il cambiamento. Ma l’apertura al rischio in funzione di risorse e opportunità. La scelta fra L’INNOVAZIONE CONTINUA e L’INNOVAZIONE RADICALE (quella veramente rivoluzionaria) ha natura manageriale non tecnologica.La questione non è di uomini, ma di aziende. Ciò vuol dire: in che situazioni, risorse, prospettive, sicurezze, e rischi si opera.Situazioni che favoriscono l’innovazione continua: 1) Quando il leader non è in difficoltà preferisce non rischiare. 2) In molte aziende, non stressate dalle difficoltà, il vertice (l’amministratore delegato appena eletto dagli azionisti) sa che lavorerà in quel contesto solo per qualche anno e preferisce non effettuare elevati investimenti che gioveranno al suo successore. Spesso gli azionisti che lo hanno eletto hanno obiettivi a breve termine. 3) Con un po' di mestiere il manager riesce a garantire flussi costanti di prodotti percepiti nuovi per il consumatore ma solo ridisegnati e con qualche gadget in più. 4) Altre volte nel B2B sono i grandi clienti a non volere innovazioni per non avere, a loro volta, pesanti costi di riadattamento (caso radiale Michelin). Situazioni che favoriscono l’innovazione radicale: 1) Quando al follower non vanno bene le gerarchie assegnate ai concorrenti da rendite di posizione. 2) Le notizie che i concorrenti hanno nuove tecnologie. N.B. Quando si è spaventati da concorrenti che dispongono di un sistema innovativo spesso conviene iniziare a studiarne uno ancora più innovativo. 3) L’approvazione, reale o possibile, di leggi che vieteranno gli attuali metodi. ) La riduzione o l’aumento improvviso di certe materie prime. Stili manageriali a confronto. Le idee guida di chi difende le tecnologie consolidate sono: controllo, prevedibilità, efficienza operativa, elevato margine di profitto. Quelle di chi attacca con il nuovo sono: innovazione, assunzione di rischi e differenzazione strategica. I paradigmi delle aziende finalizzate al successo dell’innovazione sono — Più tecnologia, meno gestione — Capacità di attrarre talenti. — Indipendenza dai clienti. — Nessun bisogno di difendere gli investimenti pregressi e le competenze accumulate. Una ulteriore difficoltà: come riconoscere il nuovo utile dall’inutile intuendone un utilizzo rivoluzionario? Il nuovo in circolazione è tanto, avete troppe proposte sulla scrivania. Molto è finto nuovo, molto è fuffa che non funzionerà. Allora a scegliere non basterà la capacità tecnologica e nemmeno l’esperienza, servirà istinto. |
Sintesi in due o cunque pagine della conferenza
Power point di presentazione della conferenza.
Conferenza per la Piccola Media Impresa
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Area riflessione sul tempo.
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Parlo del tempo che passa veloce. Dobbiamo quindi imparare a essere i padroni del tempo, solo così saremo padroni di noi stessi. Sapere come trattenerlo è farselo amico. Il tempo non si trova mai. Non va stressato, imprigionato, frazionato. Sarebbe come annacquare il vino buono. Dove finisce il tempo che non troviamo? Dove si nasconde? Il tempo non si compra, non si eredita, non si ruba. Per la sua natura astratta non abbiamo dimestichezza e a farne oggetto di riflessione. Suggerisco allora di guardarlo da altre possibili prospettive. A chi parlo? Alle persone come me, con i capelli bianchi, per portarle a fare del tempo che rimane una ricchezza. Come? Con l’emozione. Perché la logica del tempo come patrimonio è troppo evidente per la vostra ragione, allora bisognerà aggirarla con traiettorie oblique attraverso l’emozione. Cosa dico? Rivaluto il tempo per se stessi. Così sarà possibile dare la caccia degli attimi piacevoli che accadono all’improvviso e che bisogna essere pronti a coglierli. Il tempo per noi come premio regala ricordi piacevoli che sono formidabili leve per la speranza. Sarà il coraggio di vivere. In fondo a tutte le riflessioni dei filosofi resta solo il tempo come amore. N.B. Nei file qui a sinistra potete scaricarvi il filmato della conferenza in otto file in sequenza (perché otto? perché sono file pesanti). In basso a destra trovate i file ppt. della presentazione in Power Point. Alla fine il testo della conferenza. In centro i file sulla storia del calendario. |
Locandina:
La macchina del tempo. |
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Area Economia
La globalizzazione - storia del capitalismo
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Area Scrittura
Scrittura comica / umoristica Vedasi soprattutto pagina Università.
.Scrittura poetica. Vedasi soprattutto pagina Università.
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Trovate più materiali e stimoli nella precedente pagina del sito (Università). Guida alla scrittura creativa umoristica e poetica. Presentazione ed esempi di figure etoriche e strutture.
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Area Storia delle Emozioni - Estetica.
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Area Scienze Politiche
Brevissima storia delle idee che distinguono la modernità (20/30 minuti)
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AREA STORIA.
Mi dilungo sulle cause economiche perché l’argomento, molto istruttivo, non è stato affrontato dai libri di testo scolatici. Vedasi, in proposito, meglio della mia narrazione, quella del prof. Barbero:
https://www.youtube.com/watch?v=K2zzNbzIcuw Tutto nasce perché non si può fermare l’orologio della storia e i nodi vengono sempre al pettine. Tutto nasce dai nobili, future vittime della rivoluzione, che chiedono di convocare gli Stati Generali, la miccia della rivoluzione, perché dicono che così non si può andare avanti. Non è così paradossale come può sembrare, hanno ragione a voler intervenire è da 175 che non vengono convocati. Pur nell’assolutismo di quei tempi erano abituati a dare un parere in caso di guerre e nuove tasse. Qual è il problema che affligge la Francia? Lo scontento del popolo? No, è marginale. Quello dei borghesi? Sì ma non si sono ancora organizzati. Il problema è debito pubblico. Mai risolto e sempre rimandato dai tempi di Luigi XIV non tanto, come si crede, per gli sprechi di Versailles (1%) ma per guerre contro l’Inghilterra e poi per il contributo economico dato all’indipendenza americana per colpire ancora la Gran Bretagna. Dall’inizio del 700 la guerra di successione spagnola lascia addirittura la Francia senza risorse per pagare l’esercito. Da quel momento, una volta accorti che le uscite dello Stato erano superiori alle entrate, si crede che basti cambiare il ministro delle finanze o avere idee creative per risolvere il problema senza fare sacrifici. Perché nessuno vuole fare sacrifici? Perché mai una generazione dovrebbe pagare gli sciali della precedente? L’illuminismo aveva indicato i problemi ma era contrarissimo a un atto rivoluzionario. All’inizio Luigi XIV propone di pagare con la cambiali (a un anno) e pensa di pagare i fornitori con pezzi di carta. Nessuno ci crede e il giorno le cambiali perdono il 90%. La soluzione passa al nuovo ministro dell’economia Démaré che propone una tassa sul patrimonio ma i ricchi (i nobili) si oppongono in nome della privacy. In ogni caso non c’è una struttura pubblica che conosca i patrimoni. La soluzione è affidare alle banche attraverso il ruolo di esattori: Appalto Generale” (Ferme General) ma non è facile. Alla morte del Re Sole ci prova l’economista (o avventuriero) inglese John Law con un progetto di carta moneta legato al valore della terra. All’inizio il progetto, sulle ali della fiducia, funziona ma poi si arriva inesorabilmente al giorno in cui i possessori di carta chiedono la conversione in oro. Nel frattempo, con questo stratagemma i soldi incamerati avevano coperto i debiti. Luigi XV, nuovo re, spende ancora più del sostenibile e bisognerà chiamare un nuovo ministro dell’economia l’illuminista Jacques Turgeot che propone di abolire la tassazione sui dazi e di tassare solo la terra. Purtroppo quell’anno c’è uno scarsissimo raccolto di grano. Colpa del maltempo ma la gente colpevolizza Turgeot che come contromossa aveva tagliato le pensioni d’oro facendosi altri nemici. È la sua fine. La palla passa a Clugny di Nuits la cui idea è una lotteria dove solo una piccola parta del ricavato finisce ai vincitori. Fallimento. A questo punto il ministero dell’economia passa a Jacques Neker . Ha calcolato la speranza di vita per ogni età del popolo francese. Conosce, dai registri, l’età media di morte di quel periodo. Inizia la matematica attuariale. Necker e mette sul mercato dei titoli di stato che a fronte gi un’entrata immediata si impegna a pagare un vitalizio calcolato in funzione dell’età del contraente. Sembrava andare tutto bene ma il progresso aveva aumentato l’età media e la legge attuativa aveva dimenticato di indicare e bloccare l’età del contraente così i le pensioni venivano acquistati dalle banche che le rivendevano a famiglie che li intestavano ai giovanissimi figli. Fallimento. Arrivò un nuovo ministro dell’economia: Charles de Calonne che ha un’idea bizzarra: bisogna continuare a spendere per far finta di essere ricchi e farsi prestare altri soldi. Così gli interessi salgono al 25% e assorbono più della metà delle risorse annue. Fallimento. La nobiltà, non solo il popolo, è furibonda e pretende una cosa: la convocazione degli Stati Generali non convocati dal 1614. La nobiltà contesta soprattutto il potere assoluto e la centralizzazione dello Stato imposta dal Re Sole. I borghesi (mercanti e professionisti) rifiutano di non contare. |
Racconto, per punti, della conquista spagnola del Centro e Sud America finalizzato a seguire, con davanti una scaletta di eventi, le mie videolezioni su Youtube che vanno in profondità per differenziarsi dalle altre offerte del web.
Si scontrano dall’altra parte del mondo spagnoli bramosi d’oro con una fede intollerante contro Aztechi superstiziosi con una religione sanguinaria. Per fortuna la storia dell’Europa non passerà di lì, gli spagnoli consumeranno l’immensa ricchezza derubata senza crescere economicamente e socialmente. Senza accendere nessuna nuova luce nella civiltà, spostando solo casse d’oro. Davanti a quell’efferata impresa la morale di quei cristiani si assolveva perché pensavano di svolgere il giusto castigo di Dio contro politeisti che praticavano sacrifici umani. Ma chi era più cannibale? Civiltà ed etica operano nella stessa direzione. Saranno, alla fine di ogni racconto, gli uomini con i libri (i filosofi) a scrivere il progresso, saranno i mercanti a creare valore aggiunto e quindi ricchezza, sarà il lavoro e la capacità di innovazione a spingere più in alto. Non gli uomini con le armi che non creano ma spostano la ricchezza depredandola come oggi fa una certa parte della finanza. Tutt’al più i militari (come Napoleone) serviranno qualche rara volta a difendere il progresso raggiunto. È sempre scontro tra i bisogni di molti e l'interessi di pochi. Più tardi l’Inghilterra con la sua rivoluzione e il Bill of Rights, la Francia con l’Illuminismo e la Rivoluzione Francese, scriveranno la nostra storia. Quella che conta! Quella che evolverà nelle democrazie. Lasciamo alla Spagna il formidabile Cortés… Teniamoci Hobbes, Lockes, Voltaire e Montesquieu
LA RIVOLUZIONE FRANCESE
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Calendario dei principali momenti della Rivoluzione Francese.
─ Stati generali. Tensioni con i soldati a Campo di Marte. I borghesi vogliono armarsi.
─ 14 luglio 1789 il popolo di Parigi insorse e s'impadronisce della Bastiglia.
─ 17 luglio 1789. Il re si presenta all’assemblea nazionale dicendo che avrebbe collaborato e mette il cappello frigio. Nasce la cccarda tricolore.
─ 4 agosto 1789. L’Assemblea Nazionale sopprime i privilegi feudali
─ 26 agosto 1789. Assemblea Nazionale … Costituente>Dichiarazione diritti dell'uomo
─ Il re non approva. 5 ottobre 1789, marcia su Versailles. Il giorno dopo il re torna a Parigi.
─ 2 Novembre 1789, confisca beni della chiesa che deve giurare fedeltà al popolo. Il papa scomunica.
─ Il re non è più libero di muoversi, è a Parigi, quasi prigioniero alle Tuilleries.
─ 20 e 21 giugno 1791, fuga a Varenne.
─ Il re non è più credibile a capo di una monarchia costituzionale >>> Repubblica.
─ 30 settembre 1791 l'Assemblea Costituente si sciolse e diventa: Assemblea Legislativa.
─ 10 agosto 1792 il popolo assale la Tuillerie.
─ 6 settembre 1792. Elezioni suffragio universale (maschi maggiorenni con un reddito anche basso).
Maggioranza di girondini con un programma democratico.
─ 20 settembre 1792 vittoria di Valmy dopo sconfitta con austro prussiani ma
non si placa la tensione. Massacro di migliaia di prigionieri politici (stragi di settembre).
─ 21 settembre 92 detronizzato. 11 dicembre 1792 inizia il processo, 20 dic. sentenza.
─ 21-25 settembre 1792, la Convenzione proclamò la Repubblica.
─ 21 gennaio 1793, ore 11, Luigi XVI sale sul patibolo in “Place de la Concorde”.
─ Marzo 93, sollevazione in Vandea provocata dalla leva di 300.000 uomini e dalla costituzione civile del clero, e sostenuta dal clero e da nobili realisti.
Si aggiunge l’inflazione che favoriva i borghesi alle spalle dei poveri.
─ Ottobre 93, Sterminio in Vandea (300.000 morti) e a Lione.
─ 1793-94 anni del terrore
─ 6 aprile 1793. Comitato di salute pubblica. Costituito a seguito delle sconfitte militari, del tradimento di Dumouriez e della rivolta in Vandea, riuniva i sei maggiori ministeri.
─ 10 maggio 1793, tribunali rivoluzionari senza appello e ricorso
─ 2 giugno 1793. Espulsione dalla Convenzione dei girondini. Potere ai giacobini.
─ 24 giugno 1793. Costituzione dell'anno I della Repubblica.
─ 16 ottobre 1793 giustiziata Maria Antonietta.
─ 5 aprile 1794. Robespierre fa ghigliottinare gli oppositori, fra i quali Hébert e Danton.
─ 27 luglio 1794. Colpo di stato di Termidoro. Eesecuzione di Robespierre e dei suoi i.
Il potere affidato al Direttorio (separazione e bilanciamento dei poteri) dal 1795 al1799.
─ 22 agosto 1795. Costituzione dell'anno III.
─ 30 agosto 1795 insurrezione monarchica soffocata a Tolone dai cannoni di Bonaparte.
─ Il potere esecutivo fu affidato al Direttorio.
─ 9 novembre 1799. Bonaparte rovescerà il Direttorio.
NAPOLEONE
Napoleone.
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1°parte.
Fu “Vera gloria”? Sì se valutiamo il suo contributo di portare avanti i principi della Rivoluzione Francese. Con tante perplessità però davanti alla vanità che lo porterà a proclamarsi imperatore. E con ancora più perplessità vedendolo incapace di capire la trappola della spedizione in Russia. Il Congresso di Vienna poi bloccherà per mezzo secolo l’Europa in un’ottusa conservazione illiberale. Il cammino verso le costituzioni e lo stato liberale, senza i semi gettati da Napoleone, sarebbe stato lo stesso? Domanda difficile. Certo irrita vedere un figlio della rivoluzione trafficare per diventare imperatore. Forse uno psicologo oggi direbbe che confrontarsi con la regalità nasceva dal complesso d’inferiorità di appartenere alla piccola nobiltà di provincia che se da un lato gli permetteva di frequentare la scuola militare (Brienne) lo relegava però nelle seconde file. In ogni caso i "Posteri" non hanno ancora le idee chiare. Il mio giudizio positivo nasce dalla volontà di cogliere - a fatica - la sintesi tra bene e male e il bene vincerà solo di misura. Se non sono adirato per il furto di opere d’arte è solo perché in cambio ci ha portato l'uguaglianza di misure e di codici giuridici che ostacolavano il commercio e l'unificazione (chi scrive è un economista, non uno storico e può essere distolto dal proprio pragmatismo). Resto dispiaciuto per veder liquidare la storia maestosa della Repubblica Veneta ma non sono adirato perché l’Austria l’avrebbe ugualmente divorata indebolita dalla perdita dei suoi tradizionali mercati. A proposito di Rivoluzione Napoleone dirà: “È un’idea che ha trovato delle baionette”.
La carriera militare di Napoleone fu favorita dall’azzeramento delle cariche dopo la rivoluzione. Apprese la modernità di quei tempi scegliendo l’artiglieria (scienza matematica e non muscolosa). Un merito militare su tutti, ebbe un credo che risulterà fondamentale: la velocità (oltre alla capacità organizzativa). Una sua dote politica fu la capacità di gestire i conflitti.
L'occasione per mettere il luce il suo talento, veramente eccezionale, fu l’amicizia con Barras.
Le vicende.
─ 5 ottobre 1795. Barras lo nomina comandante della piazza di Parigi, per salvare la Convenzione Nazionale dalla minaccia dei realisti. Barrss si fidava perché nel 93 si era distinto all’assedio di Tolone piazzando l’artiglieria in modo da neutralizzare le navi inglesi.
─ Barras stringere il legame con il giovane generale corso dandogli in sposa la sua amante Giuseppina Beauharnais che contribuirà alla sua ascesa sociale.
─ 11 marzo 1796, assume il comando dell'Armata d'Italia (38.000 uomini mal equipaggiati).
· 12 aprile 1796. Vittoria a Cairo Montenotte e Mondovì. Armistizio di Cherasco.
· 10 maggio 1796. Napoleone sbaragliò l'ultima difesa austriaca nella battaglia di Lodi e il 14 maggio dello stesso anno entrò a Milano.
─ 1 luglio 1798. Napoleone, per contrastare l’Inghilterra, lascia la penisola italiana e occupa a sorpresa l’Egitto. Il direttorio sbaglia a disperdere la pressione in Italia.
1 ago 1798. Sconfitto nella battaglia navale di Abukir.
─ 9 novembre 1799. Colpo di Stato mosso da Napoleone dove il DIRETTORIO viene sostituito da un CONSOLATO di 3 membri.
N.B. L’alta e media borghesia francese approvarono la svolta autoritaria della VI Costituzione sperando di superare la crisi economico-politica. Ma Napoleone seppe anche conquistarsi l’appoggio del popolo francese, attraverso levittoriose campagne militari internazionali (la gloria suo formidabile ascendente).
Disciolto il direttorio, con l’esercito schierato fuori, Napoleone entrò minaccioso nel Consiglio degli anziani presieduto dal fratello Luciano.
L’assemblea accolse con protesta. Napoleone venne fisicamente minacciato. Questo fu il pretesto per far chiamare, da Luciano i soldati fuori dall’aula.
─ 1 gennaio 1800. Napoleone 1°console (approvato da costituzione e plebiscito) .
Un governo di stampo autoritario presenta le leggi, governa e nomina ministri. Prefetti e sindaci controllano il territorio. Spende per l’istruzione (futura classe dirigenti con politecnici). Codice napoleonico.
─ 1802. Un voto dell’assemblea lo nomina Console a vita. Abolizione legislativo
─ Con un plebiscito Diventerà imperatore 1804 - 1814.
Ulteriore analisi in https://it.wikipedia.org/wiki/Cronologia_dell%27et%C3%A0_napoleonica
2°parte.
Qui parleremo dell’ascesa di Napoleone.In Italia si era formato un movimento giacobino borghese. Dal punto di vista ideologico si andava da un polo moderato con idee liberali a un’ala estrema che proponeva la rivoluzione sociale. I governi napoleonici, anche se stranieri e avidi garantivano la libertà, l’eguaglianza giuridica, l’autonomia dallo Stato dalla Chiesa, la libertà di impresa, il diritto di famiglia dal matrimonio al divorzio che ci farà entrare nella modernità. Però agli operai fu vietato di costituire corporazioni e sindacati. Napoleone manu militare modifica la carta politica dell’Italia.
─ 16 maggio 1796, viene insediata a Milano l'Amministrazione Generale della Lombardia. Facevano parte: Pietro Verri, Serbelloni Melzi d'Eril.
─ 14/6/1797. Repubblica Ligure.
─ 30 dicembre1796. Repubblica Cispadana,
─ 29 giugno 1797. Repubblica Cisalpina. Poi Repubblica Italiana (1802-1805) e quindi Regno d'Italia (1805-1814).
─ 17 ottobre 1797. Trattato di Campoformio, cessione di Venezia e del Veneto all’Austria.
─ 15/2/1798-30/9/99. Repubblica Romana (da non confondere con la 2° Repubblica Romana nel 1848). Papa Pio VI fu esiliato in Francia dove morì. Stessa sorte capiterà al suo successore Pio VII.
─ 22/1/1799-22/6/1799. Repubblica Partenopea che verrà condotta da intellettuali completamente lontani dal popolo. Fu quindi facile la riconquista borbonica (Cardinale Ruffo alla guida dei Sanfedisti).
─ Con Napoleone in Egitto, dal 1799 –1802, si forma la 2°coalizione antifrancese: Gran Bretagna, Austria e Russia che penetrarono in Italia sconfiggendo l'esercito francese. I giacobini italiani vennero perseguitati e gli antichi sovrani tornarono sui loro troni.
─ Napoleone però torna. Il 14 giugno 1880 a Marengo e Torino batte gli austriaci. La Repubblica Cisalpina fu ricostituita come Repubblica Italiana e il Piemonte venne annesso alla Francia. Più tardi anche la Toscana farà la stessa fine. Nel 1809 sarà la volta dello Stato della Chiesa (WPio VII).
Perché falliscono le repubbliche sorelle? • tasse, • leva obbligatoria, • opere d'arte saccheggiate, • nessuna autonomia. Si era solo spostato il padrone, dagli Asburgo alla Francia. Napoleone, dominatore dell’Europa continentale, ormai mostrava inclinazioni apertamente monarchiche e tendenze conservatrici.
─ 6 Agosto 1802. Napoleone, dopo aver ridisegnato i confini austriaci a est del Reno chiede allo sconfitto Francesco II di rinunciare al titolo di imperatore del SACRO ROMANO IMPERO. Da quel momento cambia numerazione: Francesco I d'Austria.
─ Nel 1802 Napoleone ottenne il Consolato a vita.
─ 18 maggio 1804, dopo un plebiscito l’incoronazione a Imperatore.
─ 26 maggio 1805, viene incoronato Re d’Italia con la Corona Ferrea.
─ Nell’1805 subisce la 3° coalizione, è l’Inghilterra a fare la prima mossa.
─ Napoleone, non potendosi fidarsi di nessuno, scelse un sistema di politica di potere familiare. Affidò:
• nel 1806 il Regno di Napoli al fratello, Giuseppe Bonaparte (poi sostituito nel 1808 da Gioacchino Murat).
• l’Olanda, costituita in regno, sarà data a un altro fratello, Luigi;
• il principato di Massa e Carrara alla sorella Elisa;
• quello di Guastalla alla sorella Paolina.
─ 4° Coalizione 1806. Oltre all’Inghilterra aderiscono Prussia e Russia. 14 ottobre 1806. Nella battaglia di Jena Napoleone sconfisse la Prussia di Federico Guglielmo III. A Friedland sconfitta dello zar. Aveva così realizzato l'alleanza russa contro l'Inghilterra. Ma lo zar ha troppi interessi commerciali con il nemico.
─ Iniziò un blocco continentale contro gli inglesi che fallì.
─ Invase Portogallo e Spagna dove trovò molte difficoltà.
─ 5° Coalizione 1909. A luglio vince a Wagram. A un’Austria prostrata, Napoleone, desideroso di legittimarsi anche agli occhi delle dinastie europee, inflisse l’umiliazione di chiedere la mano della figlia dell’imperatore Francesco I, Maria Luisa. Nel 1810, dopo aver divorziato da Giuseppina, la sposò e da lei ebbe un erede, Napoleone Francesco, nominato re di Roma.
3° parte.
Qui parleremo del declino.
─ Proprio quando Napoleone raggiungeva il massimo trionfo,
• con la società francese stabile,
• la grande proprietà terriera e la borghesia protette nei loro interessi,
• gli alti quadri militari carichi di onori e di prebende,
• la rete burocratica e quella poliziesca in grado di controllare con efficacia il Paese,
• gli Stati Vassalli proni al volere dell’imperatore, si delinearono le prime serie crepe.
─ La deposizione nel 1808 dei Borbone dal trono di Spagna aveva dato vita a una sollevazione armata largamente appoggiata dalle masse popolari. Nonostante Napoleone avesse riconquistato Madrid, la Spagna aiutata dagli Inglesi, non fu mai realmente sottomessa.
─ L’alleanza con la Russia, la cui economia soffriva gravemente per gli effetti del blocco continentale, rivelò presto la sua precarietà.
─ Nei paesi soggiogati, a partire dalla Germania, l’oppressione francese alimentava movimenti nazionalistici.
─ Convinto di essere imbattibile, malgrado le difficoltà in Spagna, Napoleone prese la decisione folle di aggredire la Russia, piegata la quale la Gran Bretagna sarebbe rimasta isolata e ridotta all’impotenza.
─ Maggio 1812. Napoleone raccoglie a Dresda una Grande armata di oltre 600.000 uomini e attacca la Russia. ─ Mezza vittoria a Borodino prima di arrivare a Mosca e poi il difficile attraversamento della Beresina.
─ Entrò a Mosca, abbandonata dai russi e data alle fiamme. Le truppe russe, comandate dal generale Kutuzov, avevano fatto terra bruciata, lasciando l’armata napoleonica priva di risorse alimentari.
─ Ebbe allora inizio, in ottobre, di fronte alla volontà dei Russi di non venire a patti, una ritirata presto trasformatasi in rotta soprattutto per le sofferenze causate dall’inverno.
─ Il 6 novembre aveva appreso della congiura del generale Malet a Parigi che, pur rapidamente soffocata, dimostrava la dubbia stabilità del regime in sua assenza.
─ 6° Coalizione 1812-1814. Nel 1813. Russia, Austria, Prussia, Svezia si unirono per dare il colpo definitivo alla Francia.
─ Dopo alcune vittorie, Napoleone in ottobre venne sconfitto a Lipsia: ”Battaglia delle Nazioni”. Fu l’inizio della rivolta degli Stati satelliti.
─ Nel marzo 1814 gli eserciti alleati occuparono Parigi e Napoleone fu dichiarato decaduto dal Senato, preparando così le condizioni del ritorno sul trono di Luigi XVIII, fratello di Luigi XVI.
─ Ridotto a piccolo sovrano dell’isola d’Elba, Napoleone, viene sollecitato dai suoi fedeli a tentare l’avventura del ritorno in Francia, insofferente della restaurazione. ─ 1° marzo 1815, sfuggendo alle navi inglesi, riuscì a sbarcare a Golfe-Juan.
─ Il maresciallo Michel Ney, già suo generale, inviato per arrestarlo, passò con i soldati entusiasti dalla parte di Napoleone che entrò a Parigi appoggiato da quanti, avversi al governo regio o delusi da esso, speravano in una svolta liberale.
─ Raccolto un esercito, Napoleone, durante la 7° coalizione, venne definitivamente sconfitto il 18 giugno a Waterloo. Così finì l’avventura dei “Cento Giorni”. ─ Dopo aver tentato invano di imbarcarsi per l’America, si consegnò agli Inglesi, i quali lo deportarono a Sant’Elena, un’isoletta nell’Atlantico meridionale. Qui morì il 5 maggio 1821.
Fu “Vera gloria”? Sì se valutiamo il suo contributo di portare avanti i principi della Rivoluzione Francese. Con tante perplessità però davanti alla vanità che lo porterà a proclamarsi imperatore. E con ancora più perplessità vedendolo incapace di capire la trappola della spedizione in Russia. Il Congresso di Vienna poi bloccherà per mezzo secolo l’Europa in un’ottusa conservazione illiberale. Il cammino verso le costituzioni e lo stato liberale, senza i semi gettati da Napoleone, sarebbe stato lo stesso? Domanda difficile. Certo irrita vedere un figlio della rivoluzione trafficare per diventare imperatore. Forse uno psicologo oggi direbbe che confrontarsi con la regalità nasceva dal complesso d’inferiorità di appartenere alla piccola nobiltà di provincia che se da un lato gli permetteva di frequentare la scuola militare (Brienne) lo relegava però nelle seconde file. In ogni caso i "Posteri" non hanno ancora le idee chiare. Il mio giudizio positivo nasce dalla volontà di cogliere - a fatica - la sintesi tra bene e male e il bene vincerà solo di misura. Se non sono adirato per il furto di opere d’arte è solo perché in cambio ci ha portato l'uguaglianza di misure e di codici giuridici che ostacolavano il commercio e l'unificazione (chi scrive è un economista, non uno storico e può essere distolto dal proprio pragmatismo). Resto dispiaciuto per veder liquidare la storia maestosa della Repubblica Veneta ma non sono adirato perché l’Austria l’avrebbe ugualmente divorata indebolita dalla perdita dei suoi tradizionali mercati. A proposito di Rivoluzione Napoleone dirà: “È un’idea che ha trovato delle baionette”.
La carriera militare di Napoleone fu favorita dall’azzeramento delle cariche dopo la rivoluzione. Apprese la modernità di quei tempi scegliendo l’artiglieria (scienza matematica e non muscolosa). Un merito militare su tutti, ebbe un credo che risulterà fondamentale: la velocità (oltre alla capacità organizzativa). Una sua dote politica fu la capacità di gestire i conflitti.
L'occasione per mettere il luce il suo talento, veramente eccezionale, fu l’amicizia con Barras.
Le vicende.
─ 5 ottobre 1795. Barras lo nomina comandante della piazza di Parigi, per salvare la Convenzione Nazionale dalla minaccia dei realisti. Barrss si fidava perché nel 93 si era distinto all’assedio di Tolone piazzando l’artiglieria in modo da neutralizzare le navi inglesi.
─ Barras stringere il legame con il giovane generale corso dandogli in sposa la sua amante Giuseppina Beauharnais che contribuirà alla sua ascesa sociale.
─ 11 marzo 1796, assume il comando dell'Armata d'Italia (38.000 uomini mal equipaggiati).
· 12 aprile 1796. Vittoria a Cairo Montenotte e Mondovì. Armistizio di Cherasco.
· 10 maggio 1796. Napoleone sbaragliò l'ultima difesa austriaca nella battaglia di Lodi e il 14 maggio dello stesso anno entrò a Milano.
─ 1 luglio 1798. Napoleone, per contrastare l’Inghilterra, lascia la penisola italiana e occupa a sorpresa l’Egitto. Il direttorio sbaglia a disperdere la pressione in Italia.
1 ago 1798. Sconfitto nella battaglia navale di Abukir.
─ 9 novembre 1799. Colpo di Stato mosso da Napoleone dove il DIRETTORIO viene sostituito da un CONSOLATO di 3 membri.
N.B. L’alta e media borghesia francese approvarono la svolta autoritaria della VI Costituzione sperando di superare la crisi economico-politica. Ma Napoleone seppe anche conquistarsi l’appoggio del popolo francese, attraverso levittoriose campagne militari internazionali (la gloria suo formidabile ascendente).
Disciolto il direttorio, con l’esercito schierato fuori, Napoleone entrò minaccioso nel Consiglio degli anziani presieduto dal fratello Luciano.
L’assemblea accolse con protesta. Napoleone venne fisicamente minacciato. Questo fu il pretesto per far chiamare, da Luciano i soldati fuori dall’aula.
─ 1 gennaio 1800. Napoleone 1°console (approvato da costituzione e plebiscito) .
Un governo di stampo autoritario presenta le leggi, governa e nomina ministri. Prefetti e sindaci controllano il territorio. Spende per l’istruzione (futura classe dirigenti con politecnici). Codice napoleonico.
─ 1802. Un voto dell’assemblea lo nomina Console a vita. Abolizione legislativo
─ Con un plebiscito Diventerà imperatore 1804 - 1814.
Ulteriore analisi in https://it.wikipedia.org/wiki/Cronologia_dell%27et%C3%A0_napoleonica
2°parte.
Qui parleremo dell’ascesa di Napoleone.In Italia si era formato un movimento giacobino borghese. Dal punto di vista ideologico si andava da un polo moderato con idee liberali a un’ala estrema che proponeva la rivoluzione sociale. I governi napoleonici, anche se stranieri e avidi garantivano la libertà, l’eguaglianza giuridica, l’autonomia dallo Stato dalla Chiesa, la libertà di impresa, il diritto di famiglia dal matrimonio al divorzio che ci farà entrare nella modernità. Però agli operai fu vietato di costituire corporazioni e sindacati. Napoleone manu militare modifica la carta politica dell’Italia.
─ 16 maggio 1796, viene insediata a Milano l'Amministrazione Generale della Lombardia. Facevano parte: Pietro Verri, Serbelloni Melzi d'Eril.
─ 14/6/1797. Repubblica Ligure.
─ 30 dicembre1796. Repubblica Cispadana,
─ 29 giugno 1797. Repubblica Cisalpina. Poi Repubblica Italiana (1802-1805) e quindi Regno d'Italia (1805-1814).
─ 17 ottobre 1797. Trattato di Campoformio, cessione di Venezia e del Veneto all’Austria.
─ 15/2/1798-30/9/99. Repubblica Romana (da non confondere con la 2° Repubblica Romana nel 1848). Papa Pio VI fu esiliato in Francia dove morì. Stessa sorte capiterà al suo successore Pio VII.
─ 22/1/1799-22/6/1799. Repubblica Partenopea che verrà condotta da intellettuali completamente lontani dal popolo. Fu quindi facile la riconquista borbonica (Cardinale Ruffo alla guida dei Sanfedisti).
─ Con Napoleone in Egitto, dal 1799 –1802, si forma la 2°coalizione antifrancese: Gran Bretagna, Austria e Russia che penetrarono in Italia sconfiggendo l'esercito francese. I giacobini italiani vennero perseguitati e gli antichi sovrani tornarono sui loro troni.
─ Napoleone però torna. Il 14 giugno 1880 a Marengo e Torino batte gli austriaci. La Repubblica Cisalpina fu ricostituita come Repubblica Italiana e il Piemonte venne annesso alla Francia. Più tardi anche la Toscana farà la stessa fine. Nel 1809 sarà la volta dello Stato della Chiesa (WPio VII).
Perché falliscono le repubbliche sorelle? • tasse, • leva obbligatoria, • opere d'arte saccheggiate, • nessuna autonomia. Si era solo spostato il padrone, dagli Asburgo alla Francia. Napoleone, dominatore dell’Europa continentale, ormai mostrava inclinazioni apertamente monarchiche e tendenze conservatrici.
─ 6 Agosto 1802. Napoleone, dopo aver ridisegnato i confini austriaci a est del Reno chiede allo sconfitto Francesco II di rinunciare al titolo di imperatore del SACRO ROMANO IMPERO. Da quel momento cambia numerazione: Francesco I d'Austria.
─ Nel 1802 Napoleone ottenne il Consolato a vita.
─ 18 maggio 1804, dopo un plebiscito l’incoronazione a Imperatore.
─ 26 maggio 1805, viene incoronato Re d’Italia con la Corona Ferrea.
─ Nell’1805 subisce la 3° coalizione, è l’Inghilterra a fare la prima mossa.
─ Napoleone, non potendosi fidarsi di nessuno, scelse un sistema di politica di potere familiare. Affidò:
• nel 1806 il Regno di Napoli al fratello, Giuseppe Bonaparte (poi sostituito nel 1808 da Gioacchino Murat).
• l’Olanda, costituita in regno, sarà data a un altro fratello, Luigi;
• il principato di Massa e Carrara alla sorella Elisa;
• quello di Guastalla alla sorella Paolina.
─ 4° Coalizione 1806. Oltre all’Inghilterra aderiscono Prussia e Russia. 14 ottobre 1806. Nella battaglia di Jena Napoleone sconfisse la Prussia di Federico Guglielmo III. A Friedland sconfitta dello zar. Aveva così realizzato l'alleanza russa contro l'Inghilterra. Ma lo zar ha troppi interessi commerciali con il nemico.
─ Iniziò un blocco continentale contro gli inglesi che fallì.
─ Invase Portogallo e Spagna dove trovò molte difficoltà.
─ 5° Coalizione 1909. A luglio vince a Wagram. A un’Austria prostrata, Napoleone, desideroso di legittimarsi anche agli occhi delle dinastie europee, inflisse l’umiliazione di chiedere la mano della figlia dell’imperatore Francesco I, Maria Luisa. Nel 1810, dopo aver divorziato da Giuseppina, la sposò e da lei ebbe un erede, Napoleone Francesco, nominato re di Roma.
3° parte.
Qui parleremo del declino.
─ Proprio quando Napoleone raggiungeva il massimo trionfo,
• con la società francese stabile,
• la grande proprietà terriera e la borghesia protette nei loro interessi,
• gli alti quadri militari carichi di onori e di prebende,
• la rete burocratica e quella poliziesca in grado di controllare con efficacia il Paese,
• gli Stati Vassalli proni al volere dell’imperatore, si delinearono le prime serie crepe.
─ La deposizione nel 1808 dei Borbone dal trono di Spagna aveva dato vita a una sollevazione armata largamente appoggiata dalle masse popolari. Nonostante Napoleone avesse riconquistato Madrid, la Spagna aiutata dagli Inglesi, non fu mai realmente sottomessa.
─ L’alleanza con la Russia, la cui economia soffriva gravemente per gli effetti del blocco continentale, rivelò presto la sua precarietà.
─ Nei paesi soggiogati, a partire dalla Germania, l’oppressione francese alimentava movimenti nazionalistici.
─ Convinto di essere imbattibile, malgrado le difficoltà in Spagna, Napoleone prese la decisione folle di aggredire la Russia, piegata la quale la Gran Bretagna sarebbe rimasta isolata e ridotta all’impotenza.
─ Maggio 1812. Napoleone raccoglie a Dresda una Grande armata di oltre 600.000 uomini e attacca la Russia. ─ Mezza vittoria a Borodino prima di arrivare a Mosca e poi il difficile attraversamento della Beresina.
─ Entrò a Mosca, abbandonata dai russi e data alle fiamme. Le truppe russe, comandate dal generale Kutuzov, avevano fatto terra bruciata, lasciando l’armata napoleonica priva di risorse alimentari.
─ Ebbe allora inizio, in ottobre, di fronte alla volontà dei Russi di non venire a patti, una ritirata presto trasformatasi in rotta soprattutto per le sofferenze causate dall’inverno.
─ Il 6 novembre aveva appreso della congiura del generale Malet a Parigi che, pur rapidamente soffocata, dimostrava la dubbia stabilità del regime in sua assenza.
─ 6° Coalizione 1812-1814. Nel 1813. Russia, Austria, Prussia, Svezia si unirono per dare il colpo definitivo alla Francia.
─ Dopo alcune vittorie, Napoleone in ottobre venne sconfitto a Lipsia: ”Battaglia delle Nazioni”. Fu l’inizio della rivolta degli Stati satelliti.
─ Nel marzo 1814 gli eserciti alleati occuparono Parigi e Napoleone fu dichiarato decaduto dal Senato, preparando così le condizioni del ritorno sul trono di Luigi XVIII, fratello di Luigi XVI.
─ Ridotto a piccolo sovrano dell’isola d’Elba, Napoleone, viene sollecitato dai suoi fedeli a tentare l’avventura del ritorno in Francia, insofferente della restaurazione. ─ 1° marzo 1815, sfuggendo alle navi inglesi, riuscì a sbarcare a Golfe-Juan.
─ Il maresciallo Michel Ney, già suo generale, inviato per arrestarlo, passò con i soldati entusiasti dalla parte di Napoleone che entrò a Parigi appoggiato da quanti, avversi al governo regio o delusi da esso, speravano in una svolta liberale.
─ Raccolto un esercito, Napoleone, durante la 7° coalizione, venne definitivamente sconfitto il 18 giugno a Waterloo. Così finì l’avventura dei “Cento Giorni”. ─ Dopo aver tentato invano di imbarcarsi per l’America, si consegnò agli Inglesi, i quali lo deportarono a Sant’Elena, un’isoletta nell’Atlantico meridionale. Qui morì il 5 maggio 1821.
Storia del risorgimento e prima ancora.
Ciascuno di noi ha fatto una guerra d’indipendenza, di solito da giovane per smarcarsi dai vizi della generazione che l’aveva preceduto.
I figli devono essere diversi dai padri altrimenti non c’è storia.
Bisogna saper rivedere tutto con occhio critico senza pregiudizi e accettare il nuovo come inevitabile passaggio verso il progresso.
Le chiusure mentali che rallentano non sono biologiche ma sociologiche. Il sistema sociale, a sua volta, è in funzione della politica, dell'economia e della geografia, il meccanismo è complesso da analizzare.
Dopo 150 anni oggi il confine fra verità e bugia è facilmente superabile.
Quello fra verità e quasi verità richiede più impegno. Queste amnesie nella storia sono inserite nella patina di retorica che dobbiamo rimuovere se vogliamo avere un’opinione nostra.
Ciascuno di noi ha fatto una guerra d’indipendenza, di solito da giovane per smarcarsi dai vizi della generazione che l’aveva preceduto.
I figli devono essere diversi dai padri altrimenti non c’è storia.
Bisogna saper rivedere tutto con occhio critico senza pregiudizi e accettare il nuovo come inevitabile passaggio verso il progresso.
Le chiusure mentali che rallentano non sono biologiche ma sociologiche. Il sistema sociale, a sua volta, è in funzione della politica, dell'economia e della geografia, il meccanismo è complesso da analizzare.
Dopo 150 anni oggi il confine fra verità e bugia è facilmente superabile.
Quello fra verità e quasi verità richiede più impegno. Queste amnesie nella storia sono inserite nella patina di retorica che dobbiamo rimuovere se vogliamo avere un’opinione nostra.
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L'Italia umbertina
Nella prima lezione mostrterò la cronolgia dei principali fatti. Dopo passerò ad approfondire per singolo tema.
- Sociologia (formazione dell’opinione pubblica, arroganza della borghesia, ripresa politica dei cattolici, crescita del socialismo e delle esigenze delle masse), - economia, - politica (politica estera, irredentismo, gestione della piazza). - l'impresa devastante in Africa, - gli attentati e lane, - Umberto e Margherita
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CONFERENZE PER CISL ANTEAS - STORIA - DALL'INIZIO DEL 900 ALLA REPUBBLICA.
10 lezioni in 13 ore.
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Nel file accato troverete il testo sintetizzato con criteri didattici (testo nidificato) delle 13 ore di conferenze svolte su questo tema.
File disponibile sia in pdf, che in word. Nei file sotto troverete invece le singole lezioni, divise per argomento, con il relativo file di Power Point di supporto alla trattazione.. Schiacciando il pulsante (losanga verde) vi collegherete direttamente in streaming alla lezione filmata in mp4. |
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Alcuni file (filmati .mp4 e Power Point) per esigenza del programma, sono divisi in parti. I file .ppt ricomponeteli dopo averli scaricati.
PER UN MAGGIORE APPROFONDIMENTO:
50 anni
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Come premessa tratterò i motivi che hanno reso dominante l’Europa e l’Inghilterra in quegli anni.
Sarà fondamentale capire e accettare l’evidenza che la rivoluzione industriale, colpevole di aver sfruttato l’uomo e sporcato l’ambiente, ha aumentato il PIL pro capite dell’individuo in modo esponenziale migliorandone la vita materiale (studi di Maddison ). Quali parole chiavi nell’800? Giustizia e libertà nei paesi sotto dominazione. Nel 900 saranno: volontà, ardimento e orgoglio. In questa analisi c’è tanta parte di quell’irrazionalismo che ha preso il posto dell’illuminismo. Sarà manipolazione delle masse sull’onda dell' emozione come oggi fanno i populisti. Nel 900 si scontreranno idee inconciliabili nell’800; libertà contro repressione e autodeterminazione dei popoli contro impero. |
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Il contendere era il primato economico ormai mondiale.
Il soccombente sarebbe stato degradato a inferiore stato satellite. L’economista Keynes sostenne subito che senza dare alla Germania un ruolo consono alla propria economia non ci sarebbe stata pace. Gli sconfitti furono trascinati nella rivoluzione. Come una maledizione i vincitori soffrirono di una profonda crisi economica I Balcani fanno gola all’Austria che vuole prendere il posto l’impero ottomano, alla Germania che vorrebbe uno sbocco al mare, alla Gran Bretagna preoccupata di nuovi equilibri nel mediterraneo, alla Russia interessata a mantenere la leadership slava nella zona oltre che agli stretti, alla Serbia che vuole liberarsi dell’Austria. Lo scontro avverrà per il dominio economico tra Germania, da un lato, Francia e Inghilterra dall'altro. Ci sono anche antichi rancori; i tedeschi non hanno mai dimenticato l’invasione napoleonica (ciò determinò il militarismo in quel paese). Poi ci fu l’ambizione dello stato maggiore (figlia di quel militarismo) e l’avidità degli industriali a fomentare l’espansionismo tedesco (l’industria stava prendendo posizione sullo scacchiere del mondo). I Militari avevano un piano (“Piano Schlieffen”) per combattere contemporaneamente a oriente e occidente. Questa sarà considerata la prova della loro volontà di guerra. La Germania ha avuto troppa fretta, se avesse aspettato avrebbe dominato l’Europa senza bisogno di guerra, economicamente. Trattiamo a parte quest’argomento perché ha caratteristiche geopolitiche comuni ma soprattutto per non disperdere le vicende con ulteriori intrecci del racconto.
L’estensione della Russia porta a una economia agricola, la massa è analfabeta quindi, finché resta isolata nelle campagne, sarà ignorante. Facile preda dei preti e dell’autocrazia del sistema.
La nuova classe operaia sarà massacrata nel gennaio 1905 (“domenica di sangue”). La sconfitta contro la flotta giapponese porta inflazione e peggiora la situazione economica. Nicola II spererà nella guerra del 14 ma nel febbraio del 17 i militari e i cosacchi si schierano con i dimostranti (23 febbraio 1917). Lo zar sarà esautorato da una rivoluzione borghese a favore di un governo socialdemocratico diretto da Kerenskij. La Germania spedisce Lenin, in un vagone piombato in Russia (16/4/17). Il progetto tedesco è gettare un virus in campo nemico per indebolirlo e ci riuscirà. Lenin fu l’artefice della rivoluzione, Trockij il difensore, Stalin l’organizzatore e il consolidatore. Nel testamento di Lenin è indicato Trockij come successore ma Stalin riesce a impadronirsi del potere. Conteremo 800.000 condanne politiche ufficiali ma ce ne furono ben altre (kulaki ex dirigenti e religiosi). L’URSS fu governata prima da un partito, poi da un numero ristretto di notabili, poi da un uomo solo: Stalin. Dopo la pace carteginese di Versailles, nella tragedia del dopoguerra, la Germania è tentata da una rivoluzione bolscevica, vacilla ma resiste. I socialisti tedeschi amano, più di Lenin, l’indipendenza del proprio paese. La repubblica fa un patto scellerato ma necessario, in cambio di non riformare l’esercito si farà aiutare dalle milizie reazionarie e dai reduci più aggressivi (Freikorps) per fronteggiare il comunismo nelle piazze. In Germania i soviet non rispondono a un forte capo politico e queste tensioni, anche se a fatica, saranno tenute sotto controllo. Morti eccellenti nelle piazze uccise dalla polizia. La legge elettorale con rappresentatività perfetta condanna la giovane repubblica di Weimar all’ingovernabilità, sarà una breccia per il nazismo. Lezioni: 1° parte. Premessa. La situazione al rientro dalla guerra. Tensioni e rancori. In questa lezione di premesse generali si mostra lo stato d’animo dei reduci tedeschi dopo i terrificanti ultimi 100 giorni di guerra. L’informazione non aveva preparato la popolazione alla sconfitta, è solo il primo atto di una comunicazione manipolativa. L’opinione pubblica entra in scena all’inizio del 900 ma è sovrastata dalla propaganda. Capire i difficili fenomeni sviluppati dalla modernità è difficile per tutti. Girano bugie e interpretazioni non conformi alla verità. Già si capisce come la manipolazione che fa leva sui bassi istinti vincerà la partita. Nelle ultime pagine daremo una fotografia della piazza e dei partiti in quegli ultimo giorni del 1918. 2° parte. La difficile fine del 1918, Natale di sangue. La Pugnalata alle Spalle. Firmare Versailles. Fine 1918 – gennaio e febbraio del 1919. Bisogna dare elementi di discontinuità per sperare in condizioni di pace accettabili. Via Guglielmo II (che non sente ragione), proclamazione di fretta della repubblica parlamentare prima che sia annunciata una repubblica dei soviet. La piazza è sulle barricate, ammutinamenti e sussulti operai. Anche i reduci, abituati da cinque anni di violenze quotidiane danno il peggio di sé. Il governo repubblicano per sopravvivere alla piazza chiede aiuto ai militari. Patto scellerato: tu mi aiuti a mantenere l’ordine io non riformerò l’esercito. Sarà un’onta come pure l’accettazione della pace dei Versailles, ma non c’era altra possibilità. La repressione sarà spietata (Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, verranno uccisi dalla polizia). Si creano due bugie collettive: 1° la guerra è stata persa non da una sconfitta dei militari ma da una pugnalata alle spalle di socialisti ed ebrei. 2° I socialisti vorrebbero portare il paese al bolscevismo. Nel frattempo i costituenti scrivono la costituzione della repubblica di Weimar che ha i germi della catastrofe che dopo quindici anni arriverà. Inadeguata la legge elettorale senza sbarramenti che renderà ingovernabile il paese (eccesso di democrazia non sostenibile dal bisogno di produrre riforme). Nelle stallo quotidiano dei veti incrociati si governa per decreti (il contrario della democrazia). Ma non sono gli unici problemi. La cultura Guglielmina militare non si supera per decreto. 3° parte. Problemi economici. Iperinflazione (spiegazione della politica monetaria) e riparazioni di guerra. Aspetti economici e monetari dal 1914 al 1924. Intervento della finanza americana: Piano Dawes e Young. Perché l’iperinflazione? Scellerato metodo, voluto dai militari, di finanziare la guerra. Se ne uscirà nel 23 legando il marco cartaceo a ipoteche su beni tedesche. Prima era solo un pezzo di carta senza valore. Riparazioni di guerra esagerate (tre volte il PIL del 1913). Si risolveranno con l’aiuto della finanza americana. Malgrado si arrivi a un accettabile compromesso la propaganda semina sospetti e prendi voti proponendo soluzioni insostenibili. Quando il piano Young sembra risolvere ogni problema arriva la crisi americana del 29. Queste vicende portano umiliazioni collettive, disperazione e fame. Avranno, come sempre un prezzo politico. 4° parte. Conseguenze politiche delle difficoltà. Elezioni del 24. Avvicendamento di leader. La Grande Crisi del 29. Due colpi di stato sventati velocemente, Kapp nel 20 e Hitler nel 23. Alla prima difficoltà di pagare la rata dei risarcimenti (inflazione e miseria) la Francia invade la Renania complicando ancor di più la situazione economica. Il piano Dawes dà buoni frutti, al momento psicologici. Insormontabili ostacoli insorgeranno poi con la crisi del 29. Si profilano misure d’austerità, allora l’SPD (socialdemocratici, primo partito della Germania) si ritira dalla coalizione. Uscito di prigione nel 24, Hitler riprende in mano il partito. Nel 25 Muore Ebert, gli succederà il reazionario maresciallo Hindenburg. 5° parte. Elezioni del 30. Ascesa del nazismo. Fronte di Harzburg. Brüning, von Papen, Schleicher prima di Hitler. La Germania sembra riprendersi. Ci sono però avvicendamenti al vertice dei partiti e ciò crea qualche difficoltà ma il peggio avviene con la crisi del 29. Alle elezioni del 30 i nazisti hanno il 18%. La crisi del 29 e le minacce di Hitler di non pagare le clausole di Versailles fanno ritirare i prestiti degli stranieri mentre i ricchi tedeschi portano in salvo il loro capitale all’estero. La situazione economica non può che peggiorare. Nel periodo ha influenza politica un ex militare vicino a Hidemburg: von Schleiker che spingerà alla presidenza del nuovo governo Heinrich Brüning, capo gruppo in parlamento dei centristi. Misure di austerità, riduzione dei salari, aumento delle ore lavorative. I disoccupati arrivano a sei milioni. Hitler al 18% dei voti. La correlazione è evidente. Il parlamento non è, e non sarà più coinvolto nelle vicende politiche rilevanti. Si va avanti per decreti del capo dello stato. Il Paese, di fatto, è quasi totalitario. Dopo Brüning sarà cancellier von Papen con un governo tecnico addirittura peggiore del precedente (governo dei baroni). Ormai alle elezioni del 32 i nazisti a luglio hanno il 38%, a Novembre il 33%. Le SA e le SS intimidiscono la popolazione, il clima è violento. La Prussia perde le liberà di Land autonomo. Non ci sono maggioranze possibili. Hindemburg, dopo un giro esplorativo con Schleiker, che non dura due mesi, si trova in una difficile situazione. Non può indire altre elezioni né ricorrere a un nuovo governo tecnico. Disprezza Hitler ma le regole democratiche vanno comunque rispettate e il vecchio maresciallo dovrà rassegnarsi a nominare Hitler cancelliere 830 gennaio 1933). 6° parte. Sintesi degli eventi. Perché la Repubblica di Weimar non ha impedito il nazismo.Dopo una sintesi velocissima degli eventi e delle considerazioni finali di mostrano due allegati.Il primo è lo stralcio di una trasmissione di Storia sul tema di Weimar del Prof. Villari. Il secondo allegato è sulle attività artistiche di quel periodo favorite dai grandi cambiamenti e dalla tecnologia che permette di diffondere velocemente le opre degli artisti.
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10 lezioni dedicate al fascismo, 16 ore, più una sull'ultimo atto dal 25 al 28/5/45
Sulla scena la paura del bolscevismo esasperata da scioperi virulenti voluti dai massimalisti socialisti. I borghesi, piuttosto di perdere la “proprietà”, erano disposti a perdere la democrazia che, del resto, non aveva né profonde basi liberali né una tradizione parlamentare adeguata. Un'altra spinta il fascismo l’ebbe dal sistema elettorale squisitamente proporzionale, quindi ingovernabilità. Facta non poteva essere più energico perché i voti liberali erano dispersi. Le attese dei reduci vennero tradite, l'emozione ebbe il sopravvento. Un’armata Brancaleone marcerà su Roma. Il re può fermarla ma avrà paura. Il fascismo inizia con una minoranza parlamentare (7%), è violento ma non è ancora totalitario. Dopo il delitto Matteotti il totalitarismo accelera. 2/10/1925, svolta filo confindustriale (Palazzo Vidoni). A finanziare il partito non sono più gli agrari ma la Confindustria. Il partito necessita consenso, quindi propaganda come strumento e "Concordato con la Chiesa". Il Concordato sarà solo una facciata perché il solco che separa il Vangelo dal Fascismo è incolmabile. Nel 1935 guerra per la conquista dell'Etiopia. Mussolini sarà sempre più vicino a Hiltler. I due dittatori proveranno l'apparato militare nella guerra civile spagnola. 1/9/39, scoppia la guerra. L'opportunista Mussolini collezionerà disastri. La sentenza finale formalmente è del Gran Consiglio Fascista ma di fatto sono le sconfitte militari a premere. Mussolini uscirà di scena per rispuntare nella Repubblica Sociale, stato satellite nazista. Sarà l'anticamera della fine. Le lezioni 5G ed 5H ripercorrono sinteticamente le vicende della 2° Guerra Mondiale (quelle che trovate per esteso nel successivo §6). Esposizione molto sintetica, con pochi filmati, perché l’argomento sarà il partito fascista alla prova di un conflitto. Situazione che richiede efficienza (logistica della guerra) e intelligenza strategica. Un sistema con un’industria che vive di commesse di partito senza confrontarsi con la preparazione dei concorrenti internazionali, un sistema sempre più lontano dal razionalismo, imbevuto di miti e manipolato dalla propaganda verrà non solo sconfitto dalla guerra, ma messo impietosamente a nudo per limiti strutturali. Uno stato democratico e liberale non è solo un presidio etico ma una garanzia di funzionamento. Alla prova dei fatti il fascismo diventa una farsa, peccato che per gli italiani, in quel momento, sia una tragedia. Qualcuno potrebbe obiettare che la soppressione della democrazia non è una colpa ma una specifica diversa ideologia, che per coerenza democratica, non possiamo rifiutare. Qualcuno, a ragione, condanna il razzismo e la violenza persecutoria. Purtroppo, nella nostra società liberale questo orrendo male non è stato estirpato completamente come ci si aspettava. Forse è endemico nell'uomo piccolo che subisce la paura del diverso. Il crollo del fascismo davanti all’efficienza richiesta da un conflitto armato è, a mio parere, una sentenza definitiva; così come la manifesta incapacità dei regimi comunisti di soddisfare la popolazione è altrettanta sentenza senza appello. .
La Germania subisce, dalla pace di Versailles, umiliazioni e sacrifici.
Quando manifesterà pretese territoriali verrà accontentata. Poi alzerà sempre più il tiro. Si pensa di poter mediare ma sarà guerra. La Germania in un attimo invade prima la Polonia poi la Francia. Di successo in successo conquista il nord Europa. L’Inghilterra ha la tentazione di una pace separata ma, per fortuna, Churchill resiste. L’Italia, visto i successi tedeschi, entra in guerra collezionando disastri. Attacca senza un progetto strategico la Grecia e fa una figuraccia. Si dovrà far aiutare dall’alleato nazista che ritarderà la battaglia di Stalingrado per il petrolio. L’esito della guerra cambia direzione. Gli alleati, dopo due anni di sconfitte, passeranno di successo in successo. L’asse produceva il 16% della produzione mondiale, gli alleati il 70%. La vittoria è scritta in queste cifre. La guerra finisce con gli americani che sbarcano in Normandia e i russi che schiacciano la Germania. Nelle isole nipponiche ci sarà lo scontro finale fra americani e giapponesi.
Il 68 fu un importante mutamento culturale anche se non arrivò mai a sviluppare un rinnovamento politico.
Raggiungerà un solo obiettivo, migliorare il ruolo della donna (e neanche in modo sufficiente). Portò nella scuola il mito dell'uguaglianza e la distruzione del principio di autorità con conseguenze negative. Perché accadono le ingiustizie si chiedevano i 20enni? Insopportabili ingiustizie per chi ha quell’età ed è ancora generoso. È inevitabile allora sente in dovere di cambiare il mondo. Le generazioni precedente avevano accettato il fascismo e ancora prima un’”Italietta” poco liberale. La società dei padri era zeppa di ipocrisia e apparenze formali. Eravamo un Paese arretrato rispetto l’Europa, il Vaticano dettava la sua morale bigotta e l’università non era stata riformata dal tempo di Gentile. Quella generazione di giovani non poteva non ribellarsi. I loro fratelli maggiori accettavano quella società perché erano il corsa per il benessere ma la generazione del 68 il benessere lo aveva gia raggiunto, o meglio le loro famiglie; adesso poteva ambire alla ricerca di un’etica superiore. La strage di piazza FontanaLa Strage di Piazza Fontana. 1° Parte. La pista anarchica.
Dopo gli anni del boom, in mancanza di una legge elettorale finalizzata alla governabilità, i governi centristi diventano sempre più precari. Bisogna aprire a sinistra per trovare più stabilità; ciò scatena un anticomunismo viscerale. I servizi segreti guardano con simpatia alla Grecia dei colonnelli. Lo stato ha ancora ex fascisti ai vertici dell’apparato, anche nella magistratura. In questo clima, con l’obiettivo di rendere accettabile un governo miliare, si cerca di stimolare una domanda d’ordine. La strategia sarà quella di terrorizzare i cittadini con attentati devastanti, mettere alla gogna fantomatici gruppi di sinistra, insabbiare poi la verità nei processi con l’aiuto di giudici di parte o incapaci (non ne mancano). Il 12 dicembre 69 una bomba, alla Banca dell’Agricoltura, uccide 17 persone. Si punterà sulla pista anarchica che nel 68 avevano messo e firmato bombe (ordigni dimostrativi senza vittime). Un anarchico, Giuseppe Pinelli, volerà dal quarto piano della questura durante gli interrogatori. I vertici balbettano spiegazioni inaccettabili dal buon senso. L’estrema sinistra trasformerà la tensione in odio, l’emozione collettiva prenderà la scena esasperando le divisioni. Destra contro sinistra. Contestatori contro borghesi. Progressisti contro conservatori. I colpevoli saranno altri ma ci vorrà tempo per scagionare gli innocenti. Comunque per colpire i responsabili non basteranno 44 anni e 12 processi ma quello lo racconterò nella puntata: La Strage di piazza Fontana. 2° Parte. La pista veneta. LE BRIGATE ROSSE.
Il fenomeno nasce sulle orme dei movimenti di contestazione del 68 ma, mentre questo fu un fenomeno mondiale, in Europa la lotta armata attecchì solo in Germania (fenomeno subito circoscritto) e in Italia dove, in quegli anni (anni 70 detti: “di piombo”) contammo 380 monti e 1000 feriti.
La guerra armata, con adesione di popolo, c’era invece in Uruguay e Perú, paesi però senza tradizione democratica; le BR si ispirarono proprio a questi modelli. Furono soprattutto le tensioni nelle fabbriche e il totale sovvertimento del principio dell’autorità a far credere, agli ingenui e ai folli, che bastasse una spallata per far cadere il sistema. Quando una generazione crede di vivere in un modello politico superato dagli eventi e non è in grado di scorgere il nuovo, possono accadere, come diceva Gramsci, i “fenomeni più morbosi”. IL CASO MORO
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È chiaro il perché di questa vicenda: il PCI non deve entrare al governo come impone Jalta.
Non sono invece chiari gli esecutori materiali e i luoghi ma non sono questi particolari a fare la storia. Ci sono uomini che cercano di andare oltre le idee preconcette e sono aperti al cambiamento che è il motore della civiltà. Ci sono altri che cercano di trattenere lo stato quo per non perdere i propri vantaggi. Fanno della rigidità la loro forza. Questo tipo di scontro è il motore della Storia e neanche il Vangelo, che in proposito parla chiaro, può trattenerli. |
Tavole lezioni in pdf.
Conferenza breve sulla repubblica di Weimar
Di seguiti 5 lezioni e 2 allegati sulla Repubblica di Weimar. Tempo di fruizione. 6 ore, come la lettura di un libro di media grandezza.
Il libro, in word o pdf, lo trovae scericabile a sinistra. 1° parte. IIn questa lezione di premesse generali si mostra lo stato d’animo dei reduci tedeschi dopo i terrificanti ultimi 100 giorni di guerra. L’informazione non aveva preparato la popolazione alla sconfitta, è solo il primo atto di una comunicazione manipolativa. Capire i complessi fenomeni sviluppati dalla modernità è difficile per tutti. Girano bugie e interpretazioni false della realtà
2° parte. La piazza è sulle barricate, ammutinamenti e sussulti operai. 2° parte. Fine 1918 – gennaio e febbraio del 1919.Bisogna dare elementi di discontinuità per sperare in condizioni di pace accettabili. Via Guglielmo II proclamazione di fretta della repubblica parlamentare. La piazza è sulle barricate, ammutinamenti e sussulti operai. Nel frattempo i costituenti scrivono la costituzione della repubblica di Weimar che ha i germi della catastrofe.
3° parte. Aspetti economici e monetari dal 1914 al 1924. Intervento della finanza americana: Piano Dawes e Young. Perché l’iperinflazione? Scellerato metodo, voluto dai militari, di finanziare la guerra. Se ne uscirà nel 23 legando il marco cartaceo a ipoteche su beni tedesche. Quando il piano Young sembra risolvere ogni cosa arriva la crisi americana del 29.
4° Parte. Due colpi di stato sventati velocemente, Kapp nel 20 e Hitler nel 23. Alla prima difficoltà di pagare la rata dei risarcimenti (inflazione e miseria) la Francia invade la Renania Il piano Dawes funziona ma la crisi del 29 soffoca.
Con l’austerità l’SPD si ritira dalla coalizione. poi solo pessimi governi liberali. 5° parte. Elezioni del 30. Ascesa del nazismo. Fronte di Harzburg. Con dei governi liberali in piena crisi l'economia peggiora e le estreme prendono voti. Dopo Brüning sarà cancellier von Papen con un governo tecnico peggiore del precedente (governo dei baroni). Ormai alle elezioni del 32 i nazisti a luglio hanno il 38%, a Novembre il 33%. Le SA e le SS intimidiscono la popolazione.
6° parte. Dopo una sintesi velocissima degli eventi e delle considerazioni finali di mostrano due allegati.Il primo è lo stralcio di una trasmissione di Storia sul tema di Weimar del Prof. Villari. Il secondo allegato è sulle attività artistiche di quel periodo favorito dai grandi cambiamenti e dalla tecnologia.
Conferenza breve sulla Germania di Hitler
4 lezioni sulla Repubblica di Weimar e Allegatos ulla Shoah.
Tempo di fruizione. 6 ore. Sopra le losanghe una brevissima sintesi. 1° parte. Focus sull'avvento al potere. Responsabilità della pace di Versailles. Le promesse elettorali dei nazisti. Manipolazione e propaganda, retorica, scenografie di massa, bugie, emozioni collettive. Un capro espiatorio debole e facile da sottomettere, Il Terzo Reich.
2° parte. Focus sulle promesse elettorali di Hitler. Le prime leggi. Concordato con la Chiesa 1933. Ripresa economica. Autarchia. Notte dei Lunghi coltelli 1934. Morte di Hidenburg 1934. Assassinio di Dollfuss 1935.
3° parte. Focus sulle leggi di Norimberga, l’Olimpiade di Berlino, conseguenze dell’evacuazione dell’esercito francese dalla Renania. I rapporti internazionali prima e dopo l’avvento di Hitler. La relazione con l’Italia dopo le sanzioni.
4° parte. Focus sull'ideologia e la psiche di Hitler. Contributo della propaganda e delle bugie per manipolare i tedeschi di quegli anni. Ultimi giorni nel bunker.
5° parte. La manipolazione della propaganda e i temi dell'odio.
Il dovere di comprendere perchè la storia si ripete. l'obbligo di ricordare perché, come dice Jean-Luc Godard: "Dimenticare lo sterminio fa parte dello sterminio".
Il percorso del referendum monarchia/repubblica e della Costituzione
12 lezioni dal 1945 al 1979.
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I due file sopra sono completi dal 45 all'79. Sia in .pdf che .doc
Quello sotto è in .ppt (Power Point) specifico del periodo 45-50.
Resoconto più analitico in .pdf e .doc
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Resoconto più analitico in .pdf e .doc
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anni_60_in_sintesi.pdf | |
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Resoconto più analitico in .pdf e .doc
litalia_dal_60_al_69.pdf | |
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Resoconto più analitico in .pdf e .doc
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Resoconto più analitico
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9]n_il_68_in_italia.pdf | |
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Non potendo portare avanti le proprie istanze attraverso partiti e sindacati, che si erano appiattiti nell’inviluppo delle correnti democristiane, si inventarono vie nuove di assalto alle istituzioni. La situazione internazionale (guerra del Vietnam, crisi energetica, fine di Allende) e quella italiana (stragismo, P2, vertenze sindacali) dava stimoli che le precedenti generazioni non avevano avuto.
Nello slancio l’irrazionalismo romantico prese il sopravvento mescolando folli utopie con giuste rivendicazioni.
La divisione in 1° e 2° parte è solo per alleggerire il file non esprime differenza di contenuti, il racconto è un "unicum".
Nello slancio l’irrazionalismo romantico prese il sopravvento mescolando folli utopie con giuste rivendicazioni.
La divisione in 1° e 2° parte è solo per alleggerire il file non esprime differenza di contenuti, il racconto è un "unicum".
9]p_la_strage_di_piazza_fontana.pdf | |
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La Strage di Piazza Fontana. 2° Parte. La pista veneta.
Le indagini per la strage di piazza Fontana hanno una svolta quando un insegnante di Padova, Lorenzon, racconta alla magistratura le confidenze di Ventura su quanto accaduto a Milano.
Mentre nella città dove era esplosa la bomba la magistratura faceva di tutto per sabotare la verità, a Padova i giudici Calogero e Stiz imboccavano la pista giusta ma proprio per questo continuamente insabbiata dai servizi segreti.
Un lungo percorso con trappole procedurali nei processi che alterneranno sentenze di colpevolezza e assoluzioni. Non vedremo un colpevole pagare.
Errori nello sviluppo processuale, dove, in 12 processi, non ci sarà mai la visione globale con la “pistola fumante” della prova inconfutabile. Alla fine sarà comunque chiarito, dalle sentenze, che a organizzare fu la cellula padovana di ordine nuovo (Freda, Ventura e altri sfuggiti all’indagine) con la copertura dei servizi segreti (agente Giannettini che coordinava i servizi con gli esecutori), il Generale Maletti con depistagli (non passare informative ai giudici) e facendo espatriare gli uomini pericolosi della vicenda.
Se Freda e Ventura non sono condannati per la strage di Milano è solo perché prove inconfutabili arrivano dopo la sentenza di terzo grado del loro precedente processo e nessuno può essere processato due volte per lo stesso reato.
Milano il 12 dicembre 1969 capisce che il potere non è imparziale. Sette mesi prima, ai funerali di Annarumma, la popolazione si strinse attorno allo stato. Ora, ai funerali delle vittime, accoglie i politici con gelo. È una giornata di nebbia che cala nella credibilità delle istituzioni.
Le indagini per la strage di piazza Fontana hanno una svolta quando un insegnante di Padova, Lorenzon, racconta alla magistratura le confidenze di Ventura su quanto accaduto a Milano.
Mentre nella città dove era esplosa la bomba la magistratura faceva di tutto per sabotare la verità, a Padova i giudici Calogero e Stiz imboccavano la pista giusta ma proprio per questo continuamente insabbiata dai servizi segreti.
Un lungo percorso con trappole procedurali nei processi che alterneranno sentenze di colpevolezza e assoluzioni. Non vedremo un colpevole pagare.
Errori nello sviluppo processuale, dove, in 12 processi, non ci sarà mai la visione globale con la “pistola fumante” della prova inconfutabile. Alla fine sarà comunque chiarito, dalle sentenze, che a organizzare fu la cellula padovana di ordine nuovo (Freda, Ventura e altri sfuggiti all’indagine) con la copertura dei servizi segreti (agente Giannettini che coordinava i servizi con gli esecutori), il Generale Maletti con depistagli (non passare informative ai giudici) e facendo espatriare gli uomini pericolosi della vicenda.
Se Freda e Ventura non sono condannati per la strage di Milano è solo perché prove inconfutabili arrivano dopo la sentenza di terzo grado del loro precedente processo e nessuno può essere processato due volte per lo stesso reato.
Milano il 12 dicembre 1969 capisce che il potere non è imparziale. Sette mesi prima, ai funerali di Annarumma, la popolazione si strinse attorno allo stato. Ora, ai funerali delle vittime, accoglie i politici con gelo. È una giornata di nebbia che cala nella credibilità delle istituzioni.
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9]m_le_brigate_rosse_2°_parte._i_fatti.ppt | |
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Le persone che hanno una visione della politica assoluta, che si compiacciono, forse per istinto, della violenza; gli individui che hanno una logica binaria (o bianco o nero); le persone con queste distorsioni sono capaci di intraprendere pericolose vie irrazionali. Lo abbiamo già visto con la repubblica di Weimar e con l’Italia del 1922.
Credo sia interessante privilegiare le cause psicologiche su quelle sociologiche del periodo perché, questi giovani, pur avendo studiato, pur essendo chiara la situazione a qualsiasi osservatore lucido, non compresero che nessun italiano sarebbe sceso in piazza a fare la rivoluzione e l’America (NATO), in ogni caso, non lo avrebbe permesso.
Il racconto è diviso in due parte. La prima cerca di cogliere le cause, la seconda ripercorre i fatti.
Credo sia interessante privilegiare le cause psicologiche su quelle sociologiche del periodo perché, questi giovani, pur avendo studiato, pur essendo chiara la situazione a qualsiasi osservatore lucido, non compresero che nessun italiano sarebbe sceso in piazza a fare la rivoluzione e l’America (NATO), in ogni caso, non lo avrebbe permesso.
Il racconto è diviso in due parte. La prima cerca di cogliere le cause, la seconda ripercorre i fatti.
il_caso_moro.bugie_e_sospetti.pdf | |
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10_aldo_moro_2°_parte_c]d]e].ppt | |
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Polizia, carabinieri e servizi segreti si comportano da sprovveduti ma sappiamo che non lo sono.
Lo stesso accade fra i brigatisti che reputiamo lucidi. Le forze dell’ordine sono condizionate da alcune derive:
1] Rispondono a centri di potere diversi (neo fascisti o P2) ciò è eversivo e quindi condannabile.
2] Rispondono a Gladio, una struttura difensiva in chiave antitotalitaria della Nato. È Gladio casomai da criticare, anche se l’obiettivo di questa organizzazione è mantenere lo status quo di Jalta (l’anticomunismo prima di tutto). Jalta e la NATO non sono eversivi, fanno parte del nostro schieramento. Hanno però agganci e simpatie a destra anche se i loro capi sono stati selezionati fra gli ex partigiani non comunisti.
3] I servizi segreti proteggono infiltrati e informatori, è il loro mestiere non una colpa. Per non bruciarli metteranno bastoni fra le ruote.
4] C’è anche un’altra categoria, la peggiore, quei militari (e faccendieri piduisti) che preparano un colpo di stato per loro tornaconto (carriera militare e affari). Useranno il metodo dell’esasperazione attraverso stragi (che il giornalismo chiamerà: “Stragi di stato”).
In conclusione cosa abbiamo imparato dal "Caso Moro"?
Analisi della classe politica che ha dovuto gestire la situazione e che ne uscirà idecrepita. Quando la caduta del muro di Berlino (9 novembre 89) e poco dopo dell’URSS (26 /12/91) chiederà agli elettori di non votare più per appartenenza ideologica ma secondo le promesse dei partiti, quella classe politica uscirà di scena.
“Mani pulite” (1992) non è la causa della loro fine, ma è la loro fine annunciata dalla caduta di quel muro che permetterà a“Mani Pulite” di intervenire senza rischi.
Quasi tutti i vertici dei contendenti si sono mossi per difendere i propri ideali. Ideali diversi dai nostri. Ideali non compatibili fra loro ma pur sempre, per loro ideali.
Nessuno ha saputo vedere oltre le proprie precedenti visioni. Solo Moro, da vero statista, ci stava riuscendo. Una “Vision” in anticipo con i tempi e gli uomini come era già capitato a Mazzini.
Ci sono uomini che costruiscono ponti per far correre la Storia e transitare i miglioramenti sociali.
Ci sono uomini che costruiscono muri per fermare la storia e mantenere i propri privilegi.
I primi: visionari, sottili, intelligenti hanno fatto dell’immaginazione e della buona volontà la loro forza.
I secondi, senza capacità di dialogo, senza attitudine al compromesso (quindi senza abilità politica) pronti solo alla dittatura, chiusi in un autismo politico hanno fatto della rigidità la loro forza. Li credono saldi e determinati, sono solo ottusi.
Questo tipo di scontro non avrà mai fine. È la storia dell’umanità..
Lo stesso accade fra i brigatisti che reputiamo lucidi. Le forze dell’ordine sono condizionate da alcune derive:
1] Rispondono a centri di potere diversi (neo fascisti o P2) ciò è eversivo e quindi condannabile.
2] Rispondono a Gladio, una struttura difensiva in chiave antitotalitaria della Nato. È Gladio casomai da criticare, anche se l’obiettivo di questa organizzazione è mantenere lo status quo di Jalta (l’anticomunismo prima di tutto). Jalta e la NATO non sono eversivi, fanno parte del nostro schieramento. Hanno però agganci e simpatie a destra anche se i loro capi sono stati selezionati fra gli ex partigiani non comunisti.
3] I servizi segreti proteggono infiltrati e informatori, è il loro mestiere non una colpa. Per non bruciarli metteranno bastoni fra le ruote.
4] C’è anche un’altra categoria, la peggiore, quei militari (e faccendieri piduisti) che preparano un colpo di stato per loro tornaconto (carriera militare e affari). Useranno il metodo dell’esasperazione attraverso stragi (che il giornalismo chiamerà: “Stragi di stato”).
In conclusione cosa abbiamo imparato dal "Caso Moro"?
Analisi della classe politica che ha dovuto gestire la situazione e che ne uscirà idecrepita. Quando la caduta del muro di Berlino (9 novembre 89) e poco dopo dell’URSS (26 /12/91) chiederà agli elettori di non votare più per appartenenza ideologica ma secondo le promesse dei partiti, quella classe politica uscirà di scena.
“Mani pulite” (1992) non è la causa della loro fine, ma è la loro fine annunciata dalla caduta di quel muro che permetterà a“Mani Pulite” di intervenire senza rischi.
Quasi tutti i vertici dei contendenti si sono mossi per difendere i propri ideali. Ideali diversi dai nostri. Ideali non compatibili fra loro ma pur sempre, per loro ideali.
Nessuno ha saputo vedere oltre le proprie precedenti visioni. Solo Moro, da vero statista, ci stava riuscendo. Una “Vision” in anticipo con i tempi e gli uomini come era già capitato a Mazzini.
Ci sono uomini che costruiscono ponti per far correre la Storia e transitare i miglioramenti sociali.
Ci sono uomini che costruiscono muri per fermare la storia e mantenere i propri privilegi.
I primi: visionari, sottili, intelligenti hanno fatto dell’immaginazione e della buona volontà la loro forza.
I secondi, senza capacità di dialogo, senza attitudine al compromesso (quindi senza abilità politica) pronti solo alla dittatura, chiusi in un autismo politico hanno fatto della rigidità la loro forza. Li credono saldi e determinati, sono solo ottusi.
Questo tipo di scontro non avrà mai fine. È la storia dell’umanità..
ANNI 80
Esposizione schematica degli anni 80 in Italia in .pdf e .doc.
Politica e principali eventi. E' FINALIZZATO A SEGUIRE LE LEZIONI ON LINE
I lucidi Power Point delle lezioni li trovate divisi per capitoli (esigenza di peso del singolo file caricato nel sito) più in basso a destra.
Qui sotto l'intero file in .pdf non Power Point per esigenze di peso nel sito.
ANNI 90
La 2° guerra mondiale è appena finita, il mondo di tenebra della dittatura nazi-fascista è abbattuto ma un'altra oppressione, questa volta comunista, spaventa l'occidente. La guerra riprende, in Europa, sotto forma di minacce e nel sud est asiatico con veri combattimenti.
La bomba atomica, l’ipoteca sull’esplosione del pianeta, sarà l'unico deterrente. Non vedremo uno scontro frontale contro Stalin assimilabile a Hitler nei nostri incubi. Le zone di influenza assegnate a Jalta l’11 febbraio 1945 resteranno invalicabili. Qualsiasi effrazione sarebbe stata una dichiarazione di guerra. I sistemi sociali, tecnologici ed economici si evolvono e la politica deve seguire con adeguate riforme. Il sistema dell'Unione Sovietica è una “chiesa" (un'organizzazione di uomini) troppo rigida per sopravvivere a se stessa. In mancanza di riforme mette in campo la forza, un sistema efficiente nell’immediato ma catastrofico nella generazione successiva. Del resto la storia mostrerà il repentino abbandono delle Repubbliche Popolari Sovietiche (15 di etnia e cultura eterogenea). Ciò vuol dire che se l’URSS non avesse fatto ricorso alla brutalità (carri armati e controllo dal Cremlino) la federazione si sarebbe disfatta. Gli uomini al vertice sovietico non migliorano la qualità della vita dei loro sudditi. Non incidono nell'organizzazione perché per farlo devono dare motivazioni individuali che farebbero uscire il paese dall’appiattimento retributivo e quindi dalla ideologia che hanno come bandiera. Quando qualcuno individua la via d’uscita (il cecoslovacco Dubcek) il Cremlino commette il tipico errore delle catene rigide di comando: dire che è sbagliata una cosa giusta (quello che i teorici dell’organizzazione chiamano errore di secondo tipo). La Primavera di Praga avrebbe forse (sottolineo forse perché questi passaggi sono sempre minati) portato a una socialdemocrazia come quella che in quegli anni prosperava nella Svezia di Palme. Ma la Russia doveva fare i conti, prima ancora che con il gerontocomio al potere, con il paese arretrato ereditato dallo zar. La democrazia non si improvvisa. Perché l’Unione Sovietica è implosa? Una seria di ragioni, dallo scontento irreversibile all'incapacità di regolare la produzione industriale con costi umani sostenibili. Fu incapacità organizzativa? Credo di no, questa strada fu respinta perché si avvicinava troppo al capitalismo e andava in contraddizione con l’ideologia che era alla base del potere. E gli americani non commisero errori? Fin troppi. Si giocarono subito la fama di liberatori dei popoli oppressi. Lo fecero per imperialismo? Non credo, la famigerata guerra del Vietnam fu concepita come il dovere di salvare a tutti i costi la civiltà occidentale dall’onda comunista (teoria del domino). Non era vero come dimostrerà la storia quando la Cina invaderà il Vietnam e quest’ultimo i paesi confinanti. Ma questa però è un’affermazione con il senno del poi. Perché ho scritto famigerata? Perché era una guerra contro l’inerme popolazione civile (guerra asimmetrica). Eticamente ciò azzerava il prestigio americano. Quando poi la mia generazione vedrà usare i bombardieri e i costosissimi ordigni contro capanne e campi di riso comincerà ad avere dubbi su quella classe dirigente. Gli inadeguati, si sa, fanno danni e l’America fece di tutto per perdere quella guerra. Quando negli anni successivi non azzeccherà una mossa in politica estera, la generazione, che già l’aveva criticata nelle piazze del 68, dirà che lo aveva già capito dagli anni 70. Certo, anche gli imperi crollano ma quello sovietico dopo solo 70 anni, non 1229 come l'impero romano. Alla stregua di quest’ultimo cade perché il costo della difesa armata non fu più sostenibile. Sul teatro del cambiamento si scontrano e si combinano quattro temi, quattro domande dalla scivolosa risposta. 1] Il prima tema è: quanta strada può compiere l’evoluzione di un sistema senza andare contro ai propri principi fondativi? Dove si pone il confine fra evoluzione e rivoluzione? Che in termini epici significa: gli uomini dal vecchio sistema potranno essere gli stessi del nuovo? La storia dirà di no e ciò era già scritto nelle premesse. Il sistema sovietico aveva un’ideologia rigidissima, accanita contro il mercato e le sue leggi. Il nemico, causa di ogni male, era il sistema capitalistico. La socialdemocrazia veniva raccontata come una variante subdola del fascismo. Il socialdemocratico Kerenskij, era l’odiato antagonista di Lenin. Con questi dogmi della religione marxista leninista non si potevano percorrere varianti ideologiche. 2] Il secondo tema è: quale governance dare al cambiamento? Sarebbe opportuno mantenere il potere nelle mani di un partito autoreferenziale controllando l’ordine in modo autoritario come era anche nel precedente sistema zarista? Certo, sarebbe stato prudente ma mon popolare e la gente aveva già dato segni d’insofferenza. A livello dichiarazione di principi, l’apertura ai diritti umani è scelta generosa non atto dovuto perché la Russia non ha cultura costituzionale nel proprio DNA e, come insegna Putin, si può avere una parvenza democratica senza chiedere consigli a Montesquieu. La Russia era isolata intellettualmente per motivi geografici prima ancora che politici. Mentre noi ci imbattevamo nella Magna Carta (1215), nel Bill of Right (1689), nelle domande che si aprivano con la Riforma Protestante (1517), nella rivoluzione del 1789 che abbatteva il sistema feudale e ci forniva i primi modelli costituzionali, nelle rivoluzioni all’unisono del 1848. Mentre giravano le opere di Hobbes, Locke, Voltaire e Montesquieu la Russia era intellettualmente isolata nutrita di buona musica e ottima letteratura. Filosofi della politica sognavano un’arcadia di pura fantasia. L’apertura ai diritti degli uomini è scelta pericolosa perché, nelle temeraria difficoltà del cambiamento, mette le decisioni sotto la critica di tutti rallentando e necessitando compromessi. È però l’unico modo per presentarsi all’occidente e quindi non restare isolati proprio nel guado economico.
3] Il terzo tema è: con quale sostenibilità trovare le risorse economiche del cambiamento? Ne discendono altre domande di difficile risposta: In quanto tempo? Dove trovare i fondi necessari alla riconversione? Quanta disoccupazione il sistema può assorbire prima di imparare a muoversi nella libera concorrenza (prima di avere i propri mercati)? Alla prima domanda rispondiamo decenni. Ricordiamoci che da sempre la Russia è afflitta da lentezza, burocrazia e corruzione |
Racconto degli anni 90 come testo (in pdf e in word)
“2° Repubblica” è un termine giornalistico, non costituzionale.
I cambiamenti del periodo furono così tanti da ispirare i pubblicisti con questo titolo ricorrente. Perché si poteva cambiare? Perché non c’era più lo spettro comunista e il voto poteva privilegiare i programmi elettorali e non gli schieramenti. In altre parole non c’era più bisogno di combattere il PCI delegando la DC al ruolo di argine. Ho diviso il decennio in 14 temi per analizzare ognuno dei fatti nuovi che caratterizzano il periodo. Perché rinunciare a un racconto cronologico? Perché i fatti nuovi sono molti e intrecciati, ho preferito concentrarvi sui contenuti e non sulla consecutio temporum. Lascerò questo approccio, utile a trasferire le emozioni del decennio, in un successivo parallelo ciclo di lezioni. Fotograferemo in queste lezione: · La situazione istituzionale del decennio. · Il racconto economico degli anno 90. - "Tangentopoli" e il processo ai politici. · Il processo ad Andreotti. - La mafia. Analisi storica e sociologica. · La mafia 2° parte. I fatti criminali. · La modifica della legge elettorale. - I nuovi partiti e le nazionalizzazioni. · Due lezioni sono dedicate alla discesa in politica di Berlusconi. · Le elezioni politiche ed amministrative sono conglobate in un’unica lezione. · Le prime tensioni dell’immigrazione. · Le velleità secessionistiche della Lega (allora Lega Nord). · La fine del decennio. · La guerra nei Balcani a poche centinaia di chilometri. · Il tema della sostenibilità dei costi dello Stato, focus su pensioni e riforme .
Presentazione in word
Presentazione in Power Point
Presentazione in Power Point
12 lezioni per 8 ore di confereze on line.
A togliere ogni dubbio su quel conflitto fu il suo costo non solo di vite.
Qualcuno lo ha misurato in 220 camion di lingotti d'oro. Fu un costo sostenibile? No, così l’America dovette uscire dalla parità aurea che le assegnava il primato economico mondiale. Fu un danno per tutti gli altri Paesi che importarono inflazione e per L'America che iniziava il suo declino proprio mentre si credeva all'apogeo. Ci fu qualcosa di giusto in quei conflitti o almeno di umanizzabile? Lascio rispondere a Einstein: “La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire.”
Power point di supporto alla lezione
. Nell’88, Gorbačëv proclama che può cambiare il sistema in 500 giorni. Follia. Alla seconda domanda la ricchezza del sottosuolo russo aiuta ma non basta, occorre il taglio di almeno metà degli armamenti, ma ciò finisce con allevare in seno ufficiali golpisti. Occorrono prestiti dall’occidente perché da soli non ce la si fa ma questo esclude che si possa fare alla cinese mantenendo i russi a livello di sudditi. 4] Il quarto tema è: il mantenimento delle repubbliche federate nell’URSS. Qui la soluzione è impossibile senza l’impiego della forza (era così fin dai tempi dello zar). Una dopo l'altra, le repubbliche costituenti crearono i loro sistemi economici e votarono per subordinare le leggi sovietiche a quelle locali. Senza tante discussioni la certezza che non si sarebbe mai potuto ricorrere alla forza stava nelle troppe bombe atomiche nascoste in quei paesi federati che potevano scatenare un disastro nucleare mille volte peggio di Černobyl' (1986). Se vuole riformare ha bisogno dell’occidente con le sue liturgie democratiche e pacifiste. Ma così scatenano a desta i militari di vocazione golpista. Quando, per limitare i rischi, cerca di inserire questi ultimi in posizioni chiave (Es.: il suo vice Janaev) si inalberano i populisti dell’opposizione di sinistra (Boris El'cin). Persino il moderato Shevardnadze lo abbandona sconcertato dalla rotta ondivaga. Il passaggio si farà sempre più stretto. Il 9 novembre 1989 cade il muro di Berlino, ogni aspirazione è quindi possibile. Così Gorbačëv può solo barcamenarsi, un colpo al cerchio stile bolscevico, uno alla botte stile innovatore. Gorbačëv ha la capacità visionaria che sa andare contro la propria storia non contro la sua etica (pacifista) e la sua formazione comunista. È un personaggio della Storia del 900 di grande statura, un’aquila che sa vedere oltre ma che, per esigenze reciproche e contrapposte, non potrà volare.
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