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mauriziomercurio
"Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella che danzi". F. Nietzsche
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Qui a fianco trovate il programma per leggere Power Point (per chi non  avesse Office installato).
N.B. Essendo un programma, dopo averlo scaricaro dovrete lanciarlo.
powerpointviewer.exe
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Area Creatività - Talento

programma_creativit_in_1o_2__ore.doc
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programma_creativit_di_uno_o_due_giorni.doc
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Video : Pillole di Creatività
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<<< E' la lezione per il programma universitario non la conferenza.
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Area E-LEARNING

pillole_di_creativit.pdf
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pillole_di_creativit.ppt
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creativit_2.pdf
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creativit_seconda_parte_corso.ppt
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creativita_3.pdf
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talento.ppt
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talento.pdf
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entusiasmo.ppt
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entusiasmo.pdf
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creativit_le_ultime_parole_famose.ppt
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naming_mm.ppt
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re_2004__x_anticipare_i_cambiamenti.ppt
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cesma_pubblicità.ppt
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cesma_pubblicità.pdf
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 Soprattutto per l’insegnante manca il feedback. In questa emergenza ci sono molte precauzioni da prendere che non possono essere improvvisate.
Inizia l’esplorazione di questo nuovo pianeta. Prima con sufficienza (è un rimedio necessario) per poi scoprire peculiarità che migliorano i tempi di apprendimento. Ma quanti limiti… Per fortuna troviamo su Google applicazioni che aiutano parzialmente.
In grande sintesi, l’insegnante si trasforma da “attore” della lezione frontale a “regista” del suo corso. Non è più centrale, lo sono i ragazzi. La fruizione non è più da uno a molti ma da molti a molti. La classe, come recita il titolo di un testo di rilievo, è rovesciata. Prima gli studenti vedono la vostra lezione online, poi intervenite per spiegazione, aggiunte e sviluppi pratici.
Cosa manca? Il riferimento sociale e umano dell’insegnante, la comunicazione del corpo, la voce vera, quella trasmessa è mediata da un microfono.

Considerazioni sull'e-learning

primi_passi_lezioni_da_remoto.pdf
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primi_passi_lezioni_da_remoto.ppt
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Considerazioni sull'e-learning. Lezione online h:3.52'
 Nuovi compiti. L’insegnante è chiamato a fare da motivatore per studenti che affrontano il viaggio dell’apprendimento da soli e magari asincroni. Deve anche rivedere nell’online sincrono la “porzionatura della lezione”. La curva di attenzione dietro uno schermo si riduce drasticamente. Bisognerà aggiungere stimoli più leggeri tra un’apnea e l’altra.
Il docente sarà sostenuto da piattaforme messe a disposizioni dalle scuole e, in ogni caso, da quanto trova su Google e altro. Sono applicazioni molto facili ma bisogna applicarsi per maneggiarle senza esitazione. Credo che il mio dovere da divulgatore sia, oltre agli indirizzi didattici, dare spiegazione su questi facili funzionamenti e indicare con dei link i tutorial.
Prima di passare a questo elenco ringrazio chi, in piena pandemia, mi ha formato su questi temi: La mia università (UNIMORE, università di Modena e Reggio, facoltà di Scienze della Comunicazione, il centro EDUNOVA per la formazione a distanza, l’editore IL MULINO per i webinar mirati e il prof. Alessandro Bencivenni per i tanti utili tutorial, veri salvagenti lanciati a principianti che annaspano.

AREA COLORE.

programma_teoria_del_colore_modulo_15_ore.doc
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programma_teoria_del_colore_modulo_6_ore.doc
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File Type: doc
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programma_sociologia_del_colore_modulo_15_ore.doc
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File Type: doc
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programma_sociologia_del_colore_modulo_6_ore.doc
File Size: 724 kb
File Type: doc
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Lezione dal vivo sul tema dei colori.
TEORIA DEL COLORE

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conferenza_teoria_del_colore.pdf
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File Type: pdf
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conferenza_teoria_del_colore.ppt
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File Type: ppt
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i_7_contrasti_di_itten.ppt
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palette_colori.ppt
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File Type: ppt
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conferenza_storia_dei_colori_nellimmaginario_[sola_lettura].pdf
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conferenza_storia_dei_colori_1.ppt
File Size: 220011 kb
File Type: ppt
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conferenza_storia_dei_colori_2.ppt
File Size: 135435 kb
File Type: ppt
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Qui sotto due strumenti di misurazione colori scaricabili.
Il primo per colorazione ambienti, il secondo (Unicube)  per grafica.
UDICUBE
acce_ita.exe
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File Type: exe
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conferenza_storia_dei_colori_3.ppt
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File Type: ppt
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conferenza_storia_dei_colori_4.ppt
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conferenza_storia_dei_colori_5.ppt
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File Type: ppt
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Per accedere alla lezione su youtube cliccate i bottoni sotto.
TEORIA DEL COLORE 1° PARTE
TEORIA DEL COLORE 2° PARTE

Lezione dal vivo sul tema dei colori.
STORIA DELL'IMMAGINARIO DEI COLORI.

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STORIA DELL'IMMAGINARIO DEI COLORI 1° Parte
STORIA DELL'IMMAGINARIO DEI COLORI 2° Parte
STORIA DELL'IMMAGINARIO DEI COLORI 3° Parte
STORIA DELL'IMMAGINARIO DEI COLORI 4° Parte
Per accedere alla lezione su youtube cliccate i bottoni o sopra a destra


Area Estetica

Nella pagina "UNIVRSITA' "(la precedente) trovate le lezioni in video.
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teoria_dei_segni_grafici.ppt
File Size: 237350 kb
File Type: ppt
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teoria_dei_segni_grafici.pdf
File Size: 31835 kb
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teoria_delle_proporzioni_e_dellarmonia.ppt
File Size: 91383 kb
File Type: ppt
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teoria_delle_proporzioni_e_dellarmonia.pdf
File Size: 15368 kb
File Type: pdf
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teoria_della_scelta_di_caratteri.pdf
File Size: 8747 kb
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teoria_dellimpaginazione_grafica.ppt
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File Type: ppt
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teoria_della_scelta_di_caratteri.ppt
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File Type: ppt
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teoria_della_scelta_di_caratteri.pdf
File Size: 8747 kb
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teoria_delle_strutture_narrative.pdf
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teoria_delle_strutture_narrative.ppt
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File Type: ppt
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conferenza_teoria_dellarmonia__teoria_dei_segni_grafici.pdf
File Size: 36137 kb
File Type: pdf
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Questo file sintetizza i primi due file (Teoria del segno e Teoria dell'armonia) è finalizzato a una conferenza.
conferenza_teoria_dellarmonia__teoria_dei_segni_grafici.ppt
File Size: 243342 kb
File Type: ppt
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N.B. Non sostituisce  "Teoria dell'armonia" e "Teoria del segno" come programma d'esame.
Teoria dell'armonia e dei segni grafici

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Area Comunicazione

Area lezioni sdi Scrittura Creativa
"L'Architettura del racconto".
Vedasi Pagina: Università.

corso_di_scrittura_creativa.pdf
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File Type: pdf
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File: Corso scrittura creativa.ppt
Pagina Università per accedere al filmato lezione
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Come si forma la prima impressione.
Sguardo, espressione, sorriso, movimento capo, movimento delle mani, postura, asse spalle, asse bacino e gambe, piedi. Prossimità. Voce, ritmo, cadenza, tono. Abbigliamento. Ma anche cosa dire e come selezionare gli argomenti per lasciare una buona impressione.
Questa lezione, che nasce per preparare i miei alievi ai colloqui di lavoro, serve a ognuno di noi perché tutti comunichiamo anche con il corpo.

il_linguaggio_del_corpo.pdf
File Size: 19670 kb
File Type: pdf
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il_linguaggio_del_corpo.ppt
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File Type: ppt
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Il linguaggio del corpo in .mp4 per vedere la lezione
trattative.pdf
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File Type: pdf
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trattative.ppt
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File Type: ppt
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Trattative e negoziazione in .mp4 per vedere la lezione

Lezioni, per insegnanti, su come sviluppare la creatività nelle classi.
Quai 5 ore di conferenza in .mp4

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Queste lezioni, rivolte agli insegnanti, trasferiscono un metodo per potenziare la creatività degli allievi.
Tutto è migliorabile anche le doti che si ritengono più innate, un metodo aiuta.
Queste pagine intendono organizzare il pensiero che porta al risultato creativo. Oggi non si è competitivi senza idee.
Non ci si sveglia una mattina creativi, si migliora, come in ogni campo, con esercizio e impegno.
lezioni_estese_di_creatività_per_insegnanti.pdf
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File Type: pdf
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lezioni_estese_di_creatività_per_insegnanti_1°_parte.ppt
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lezioni_estese_di_creatività_per_insegnanti_2°_parte.ppt
File Size: 137470 kb
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Lezione estesa di creatività per insegnanti 1° parte
Lezione estesa di creatività per insegnanti 2° parte

Convegno:
Educ@zion[i] tra neuroscienze e project work.

Salerno.
30 Novembre -
1 Gennaio 2017.
Grand Hotel Salerno.
Lungomare Tafuri 1
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   Intervento del 30    Novembre 2017.

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  Intervento del 1 Dicembre 2017

aa_neuroscienze.pdf
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aa_neuroscienze.ppt
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Filmato: Le idee sono il capitale
manutenzione_del_creativo.pdf
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manutenzione_del_creativo.ppt
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File Type: ppt
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Filmato: La manutenzione del talento creativo

Intervento convegno: "La tecnologia uccide la creatività?" del 9 Marzo 2018
promosso dall'Istituto Comprensivo Rita Levi-Montalcina di Salerno.

COSA:   Un pomeriggio (tre ore) di lezione frontale a un pubblico di docenti delle scuole materne, elementari e medie (con anche le famiglie degli alunni).
TEMA:   Esporre criteri per promuovere la creatività dei ragazzi anche in prospettiva dell’impiego delle cosiddette “nuove tecnologie”.
OPINIONE: Se da una parte queste innovazioni danno stimoli e allargano la visione del mondo, dall’altra, nella giovanissima età, stressano le capacità cognitive, limitano la memoria e potrebbero provocare pigrizia mentale e chiusura in se stessi.
L’opinione trasmessa è che, se si agisce con moderazione, le nuove tecnologie possano comunque essere uno strumento per implementare le capacità.
Sicuramente lo saranno, quando, in età lavorativa, dovranno confrontarsi con altri candidati per lo stesso posto di lavoro. Il futuro è tecnologico-dipendente.
Chi ha più tecnologia ha più connessioni e chi ha più connnessioni vede più oltre e raggiunge idee e mete più lontane dalla media (che rischia di diventare, col tempo, mediocrità).
In allegato: Tecnologia e innovazione (17 minuti) e Creatività e scienza - Il caso Darwin (35 minuti).
La lezione è a disposizione in .pdf o in Power Point (con piena libertà di accedere e ricopiare). Cliccando il tasto verde trovate il filmato della lezione in streaming .
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se_la_tecnologia_possa_nuocere_alla_creatività.pdf
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se_la_tecnologia_possa_nuocere_alla_creatività.ppt
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File Type: ppt
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Filmato: La tecnologia può uccidere la creatività?
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Filmato: Allegato Tecnologia e innovazione
Filmato: Allegato Creatività e scienza


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Conferenza per la Piccola Media Impresa

cna_2016_competere_con_la_piccola_media_impresa.pdf
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cna_2016_competere_con_la_piccola_media_impresa.ppt
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cna_2017_marzo_25.ppt
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Saluto al convegno CNA di Reggio E, del 25/3/2017
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Conferenza per Unilife (Unimore)

conferenza_unimore_passaggio_dalla_strategia_offline_a_quella_online.pdf
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conferenza_unimore_passaggio_dalla_strategia_offline_a_quella_online.ppt
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Filamto conferenza: passaggio dalla strategia offline a quella online

Area riflessione sul tempo.

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Filmato conferenza: La Macchina del Tempo
la_macchina_del_tempo__1_maurizio_mercurio_mp2.mpg
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la_macchina_del_tempo__2_maurizio_mercurio_mp2.mpg
File Size: 229013 kb
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la_macchina_del_tempo__3_maurizio_mercurio_mp2.mpg
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la_macchina_del_tempo__4_maurizio_mercurio_mp2.mpg
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la_macchina_del_tempo__5_maurizio_mercurio_mp2.mpg
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la_macchina_del_tempo__6_maurizio_mercurio_mp2.mpg
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la_macchina_del_tempo_7_maurizio_mercurio_mp2.mpg
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la_macchina_del_tempo.pdf
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File Type: pdf
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Parlo del tempo che passa veloce. Dobbiamo quindi imparare a essere i padroni del tempo, solo così saremo padroni di noi stessi. Sapere come trattenerlo è farselo amico.
Il tempo non si trova mai.
Non va stressato, imprigionato, frazionato. Sarebbe come annacquare il vino buono.
Dove finisce il tempo che non troviamo?
Dove si nasconde?
Il tempo non si compra, non si eredita, non si ruba.
Per la sua natura astratta non abbiamo dimestichezza e a farne oggetto di riflessione.
Suggerisco allora di guardarlo da altre possibili prospettive.
A chi parlo?
Alle persone come me, con i capelli bianchi, per portarle a fare del tempo che rimane una ricchezza.
Come?

Con l’emozione.
Perché la logica del tempo come patrimonio è troppo evidente per la vostra ragione, allora bisognerà aggirarla con traiettorie oblique attraverso l’emozione.
Cosa dico?
Rivaluto il tempo per se stessi.
Così sarà possibile dare la caccia degli attimi piacevoli che accadono all’improvviso e che bisogna essere pronti a coglierli.
Il tempo per noi come premio regala ricordi piacevoli che sono formidabili leve per la speranza.

Sarà il coraggio di vivere.
In fondo a tutte le riflessioni dei filosofi resta solo il tempo come amore.
N.B.
Nei file qui a sinistra potete scaricarvi il filmato della conferenza in otto file in sequenza (perché otto? perchè sono file pesanti).
In basso a destra trovate i file ppt. della presentazione in Power Point.
Alla fine il testo della conferenza.

In centro i file sulla storia del calendario.
la_macchina_del_tempo__8_maurizio_mercurio_mp2.mpg
File Size: 163282 kb
File Type: mpg
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Locandina:
La macchina del tempo.

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storia_del_calendario.pdf
File Size: 9781 kb
File Type: pdf
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storia_del_calendario.ppt
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File Type: ppt
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la_macchina_del_tempo_1.ppt
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la_macchina_del_tempo_2.ppt
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la_macchina_del_tempo_3.ppt
File Size: 198349 kb
File Type: ppt
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la_macchina_del_tempo_4.ppt
File Size: 128193 kb
File Type: ppt
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la_macchina_del_tempo_5.ppt
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la_macchina_del_tempo_6.ppt
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File Type: ppt
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la_macchina_del_tempo_7.ppt
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File Type: ppt
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la_macchina_del_tempo_8.ppt
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File Type: ppt
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la_macchina_del_tempo_9.ppt
File Size: 209225 kb
File Type: ppt
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testo_conferenza_tempo.doc
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File Type: doc
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programma_la_macchina_del_tempo.pdf
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File Type: pdf
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Area Economia

La globalizzazione - storia del capitalismo
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st_09_economia.ppt
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Area Scrittura

Scrittura comica / umoristica Vedasi soprattutto pagina Università.
.Scrittura poetica. Vedasi soprattutto pagina Università.
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Trovate più materiali e stimoli nella precedente pagina del sito (Università).
Guida alla scrittura creativa umoristica e poetica.
Presentazione ed esempi di figure etoriche e strutture.

lalbero_della_risata.ppt
File Size: 33628 kb
File Type: ppt
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lalbero_della_poetica.ppt
File Size: 42415 kb
File Type: ppt
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Area Storia delle Emozioni - Estetica.

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re_2004_estetica_antichit_01_grecia.ppt
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re_2004_estetica_antichit_02_grecia.ppt
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File Type: ppt
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re_2004_estetica_antichit_03_roma.ppt
File Size: 93710 kb
File Type: ppt
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re_2004_estetica_medioevo_aaa.ppt
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re_2004_estetica_medioevo_bbb.ppt
File Size: 127012 kb
File Type: ppt
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re_2004_estetica_medioevo_ccc.ppt
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re_2004_estetica_medioevo_ddd.ppt
File Size: 122839 kb
File Type: ppt
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re_2004_estetica_riforma.ppt
File Size: 136115 kb
File Type: ppt
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re_2004_estetica_rinascimento.ppt
File Size: 209735 kb
File Type: ppt
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re_2004_estetica_barocco_neoc._sublime.ppt
File Size: 179937 kb
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re_2004_estetica_romanticismo.ppt
File Size: 142181 kb
File Type: ppt
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re_2004_estetica_simbolismo.ppt
File Size: 128473 kb
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re_2004_estetica_900.ppt
File Size: 131297 kb
File Type: ppt
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Area Scienze Politiche

Brevissima storia delle idee che distinguono la modernità (20/30 minuti)
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storia_delle_idee.ppt
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Area Storia

Storia del risorgimento e prima ancora.
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ris_1_premessa_fino_a_c_di_vienna.ppt
File Size: 211739 kb
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ris_2a__guerra_di_indipendenza_fino_alle_rivoluzioni.ppt
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ris_2b__guerra_di_indipendenza_dalle_rivoluzioni.ppt
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ris_3_fino_a_2_guerra_di_indipendenza.ppt
File Size: 79874 kb
File Type: ppt
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ris_4_limpresa_dei_1000.ppt
File Size: 239975 kb
File Type: ppt
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ris_5_epilogo_i_problemi_dellunit.ppt
File Size: 171388 kb
File Type: ppt
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 CONFERENZE PER CISL ANTEAS    - STORIA -      DALL'INIZIO DEL 900 ALLA REPUBBLICA.

dallinizio_del_900_alla_repubblica_-_leclisse_della_ragi….pdf
File Size: 3660 kb
File Type: pdf
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dallinizio_del_900_alla_repubblica_-_leclisse_della_ragione.doc
File Size: 13633 kb
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10 lezioni in 13 ore.

Nel file accato troverete il testo sintetizzato con criteri didattici (testo nidificato) delle 13 ore di conferenze svolte su questo tema.
File disponibile sia in pdf, che in word.
Nei file sotto troverete invece le singole lezioni, divise per argomento, con il relativo file di Power Point di supporto alla trattazione..
Schiacciando il pulsante (losanga verde) vi collegherete direttamente in streaming alla lezione filmata in mp4.
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Qui sotto, cliccando il bottone verde, partirà in streaming il filmato della conferenza.

conferenza_cisl_inizio_900_e_grande_guerra.pdf
File Size: 40276 kb
File Type: pdf
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conferenza_cisl_inizio_900_1°parte.ppt
File Size: 244443 kb
File Type: ppt
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conferenza_cisl_inizio_900_2°_parte.ppt
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Inizio del XX secolo.
conferenza_cisl_venti_di_guerra.pdf
File Size: 13612 kb
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conferenza_cisl_venti_di_guerra_1_parte.ppt
File Size: 66343 kb
File Type: ppt
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conferenza_cisl_venti_di_guerra_2°_parte.ppt
File Size: 183215 kb
File Type: ppt
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Qui sotto, cliccando il bottone verde, partirà in streaming il filmato della conferenza.
Venti di Guerra
conferenza_cisl_il_baratro_della_guerra..pdf
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conferenza_cisl_il_baratro_della_guerra._1°_parte.ppt
File Size: 225677 kb
File Type: ppt
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conferenza_cisl_il_baratro_della_guerra._2°_parte.ppt
File Size: 192043 kb
File Type: ppt
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Qui sotto, cliccando il bottone verde, partirà in streaming il filmato della conferenza.
Il baratro della Guerra
piano_conferenze_fascismo_e_2°_guerra_mondiale.doc
File Size: 80 kb
File Type: doc
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conferenza_cisl._il_fascismo.pdf
File Size: 17105 kb
File Type: pdf
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conferenza_cisl._il_fascismo.ppt
File Size: 207823 kb
File Type: ppt
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Qui sotto, cliccando il bottone verde, partirà in streaming il filmato della conferenza.
Fascismo in Italia. 1° parte. Fino alla marcia su Roma
Fascismo in Italia. 2° Parte. Da sistema autoritario a totalitario.
conferenza_cisl_la_2°_guerra_mondiale.pdf
File Size: 18874 kb
File Type: pdf
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conferenza_cisl_la_2°_guerra_mondiale__1_°_parte_b.ppt
File Size: 155750 kb
File Type: ppt
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conferenza_cisl_la_2°_guerra_mondiale_2°_parte_a_b.ppt
File Size: 253537 kb
File Type: ppt
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6_calendario_cronologico_2°_guerra_mondiale.pdf
File Size: 5660 kb
File Type: pdf
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La 2° Guerra mondiale parte 1 A
La 2° Guerra mondiale parte 1 B
La 2° Guerra mondiale parte 2 A
La 2° Guerra mondiale parte 2 B
conferenza_cisl._mussolini_ultimo_atto.pdf
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conferenza_cisl._mussolini_ultimo_atto.ppt
File Size: 24831 kb
File Type: ppt
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Mussolini ultimo atto (conferenza)
Alcuni file (filmati .mp4 e Power Point) per esigenza del programma, sono divisi in parti. I file .ppt ricomponeteli dopo averli scaricati.

PER UN MAGGIORE APPROFONDIMENTO:

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50 anni

in 35 lezioni

per circa 60 ore.

dallinizio_del_900_alla_repubblica_-_leclisse_della_ragi….pdf
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Come premessa tratterò i motivi che hanno reso dominante l’Europa e l’Inghilterra in quegli anni.
Sarà fondamentale capire e accettare l’evidenza che la rivoluzione industriale, colpevole di aver sfruttato l’uomo e sporcato l’ambiente, ha aumentato il PIL pro capite  dell’individuo in modo esponenziale migliorandone la vita materiale (studi di Maddison ).
Quali parole chiavi nell’800? Giustizia e libertà nei paesi sotto dominazione.
Nel 900 saranno: volontà, ardimento e orgoglio. In questa analisi c’è tanta parte di quell’irrazionalismo che ha preso il posto dell’illuminismo.
Sarà manipolazione delle masse sull’onda dell' emozione come oggi fanno i populisti. Nel 900 si scontreranno idee inconciliabili nell’800; libertà contro repressione e autodeterminazione dei popoli contro impero.
Perché raccontare questi anni di storia che prima intorpidiscono la democrazia ma poi la difendono?
Percorrere gli errori dettati dal populismo (di destra e sinistra) serve a ritrovare la ragione politica dei fatti accaduti.

La mia è la storia dei perché (sociologia, economia, psicologia e politica). La storia dei fatti è già narrata e la conoscete.
I miei valori di solidarietà, democrazia e tolleranza ritornano da eroi alla fine del racconto (il 2//6/46) come in un romanzo ben congegnato.
Questi valori non sono mai una conquista stabile perché l’uomo non lo è e quindi vanno ogni stagione inventati nuovamente.
Parlare di quegli anni è anche un ringraziamento alle generazioni che si sono sacrificate per il nostro vivere civile.
Io ricordo, ma per ricordare devo conoscere.
Mi colpiscono, in queste vicende, tre cose disperate.
1°) L’inutilità di quell’orrore.
2°) L’emotività che condiziona il pensiero e l’azione  di tutti.
3°) Il disprezzo della vita (... la banalità del male).
A sinistra la mappa temporale delle lezioni svolte.

Perché raccontare proprio quegli anni? 
Perché percorrere gli errori dettati dal populismo e dall’istinto, serve a ritrovare llucidità e a individuare oggi le riforme utili e sostenibili (due concetti diversi).
Dal 900 al 1948 percorrerò i passaggi epocali della modernità.
Perché reputo questi anni importanti?
Perché oggi abbiamo un altro cambiamento altrettanto spiazzante: la globalizzazione. Con essa, che ci piaccio o no, dobbiamo fare i conti.
C’era un tarlo: l’emotività che, in quegli anni, condizionava il pensiero e l’azione di tutti. Per questo nelle lezioni in streaming mostro tanti filmati, tratti dai media di allora, per trasmettervi gli stati d’animo di quei contemporanei. Queste scene saranno fondamentali per capire i tempi.
Io non insegno storia ma strategia di comunicazione alla facoltà di Scienze della comunicazione di Reggio Emilia. Porrò quindi l’accento su come la comunicazione creò strappi alla ragione manipolando le masse.
In quegli anni tutto si svolgeva in fretta, i sistemi di produzione della ricchezza passavano dall’agricoltura all’industria. Sopravvivrà chi riuscirà a capire i nuovi tempi e a fare adeguate riforme.
Vincerà,come sempre, chi anticiperà i cambiamenti è questa la lezione della storia.
Chiedo scusa della qualità dei formati (mp4 su youtube), vedrò in futuro di migliorare il caricamento sulla piattaforma più idonea.
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1c_storia_inizio_secolo_xx_3°_parte.ppt
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1A Inizio XX secolo. Egemonia europea ed economia
1B Inizio XX secolo. Idee e sviluppo economico italiano
1C Inizio XX secolo. Conflitti politici
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Il contendere era il primato economico ormai mondiale.
Il soccombente sarebbe stato degradato a inferiore stato satellite.
L’economista Keynes sostenne subito che senza dare alla Germania un ruolo consono alla propria economia non ci sarebbe stata pace. Gli sconfitti furono trascinati nella rivoluzione. Come una maledizione i vincitori soffrirono di una profonda crisi economica
I Balcani fanno gola all’Austria che vuole prendere il posto l’impero ottomano, alla Germania che vorrebbe uno sbocco al mare, alla Gran Bretagna preoccupata di nuovi equilibri nel mediterraneo, alla Russia interessata a mantenere la leadership slava nella zona oltre che agli stretti, alla Serbia che vuole liberarsi dell’Austria.
Lo scontro avverrà per il dominio economico tra Germania, da un lato, Francia e Inghilterra dall'altro.
Ci sono anche antichi rancori; i tedeschi non hanno mai dimenticato l’invasione napoleonica (ciò determinò il militarismo in quel paese). Poi ci fu l’ambizione dello stato maggiore (figlia di quel militarismo) e l’avidità degli industriali a fomentare l’espansionismo tedesco (l’industria stava prendendo posizione sullo scacchiere del mondo).
I Militari avevano un piano (“Piano Schlieffen”) per combattere contemporaneamente a oriente e occidente. Questa sarà considerata la prova della loro volontà di guerra.
La Germania ha avuto troppa fretta, se avesse aspettato avrebbe dominato l’Europa senza bisogno di guerra, economicamente.
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Trattiamo a parte quest’argomento perché ha caratteristiche geopolitiche comuni ma soprattutto per non disperdere le vicende con ulteriori intrecci del racconto.
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L’estensione della Russia porta a una economia agricola, la massa è analfabeta quindi, finché resta isolata nelle campagne, sarà ignorante. Facile preda dei preti e dell’autocrazia del sistema.
La nuova classe operaia sarà massacrata nel gennaio 1905 (“domenica di sangue”). La sconfitta contro la flotta giapponese porta inflazione e peggiora la situazione economica. Nicola II spererà nella guerra del 14 ma nel febbraio del 17 i militari e i cosacchi si schierano con i dimostranti (23 febbraio 1917).
Lo zar sarà esautorato da una rivoluzione borghese a favore di un governo socialdemocratico diretto da Kerenskij. La Germania spedisce Lenin, in un vagone piombato in Russia (16/4/17). Il progetto tedesco è gettare un virus in campo nemico per indebolirlo e ci riuscirà. Lenin fu l’artefice della rivoluzione, Trockij il difensore, Stalin l’organizzatore e il consolidatore. Nel testamento di Lenin è indicato Trockij come successore ma Stalin riesce a impadronirsi del potere. Conteremo 800.000 condanne politiche ufficiali ma ce ne furono ben altre (kulaki ex dirigenti e religiosi). L’URSS fu governata prima da un partito, poi da un numero ristretto di notabili, poi da un uomo solo: Stalin.
Dopo la pace carteginese di Versailles, nella tragedia del dopoguerra, la Germania è tentata da una rivoluzione bolscevica, vacilla ma resiste.
I socialisti tedeschi amano, più di Lenin, l’indipendenza del proprio paese.
La repubblica fa un patto scellerato ma necessario, in cambio di non riformare l’esercito si farà aiutare dalle milizie reazionarie e dai reduci più aggressivi (Freikorps) per fronteggiare il comunismo nelle piazze.
In Germania i soviet non rispondono a un forte capo politico e queste tensioni, anche se a fatica, saranno tenute sotto controllo.
Morti eccellenti nelle piazze uccise dalla polizia. La legge elettorale con rappresentatività perfetta condanna la giovane repubblica di Weimar all’ingovernabilità, sarà una breccia per il nazismo.
Lezioni: 1° parte. Premessa. La situazione al rientro dalla guerra. Tensioni e rancori. In questa lezione di premesse generali si mostra lo stato d’animo dei reduci tedeschi dopo i terrificanti ultimi 100 giorni di guerra. L’informazione non aveva preparato la popolazione alla sconfitta, è solo il primo atto di una comunicazione manipolativa. L’opinione pubblica entra in scena all’inizio del 900 ma è sovrastata dalla propaganda. Capire i difficili fenomeni sviluppati dalla modernità è difficile per tutti. Girano bugie e interpretazioni non conformi alla verità. Già si capisce come la manipolazione che fa leva sui bassi istinti vincerà la partita. Nelle ultime pagine daremo una fotografia della piazza e dei partiti in quegli ultimo giorni del 1918.
2° parte. La difficile fine del 1918, Natale di sangue. La Pugnalata alle Spalle. Firmare Versailles.
Fine 1918 – gennaio e febbraio del 1919. Bisogna dare elementi di discontinuità per sperare in condizioni di pace accettabili. Via Guglielmo II (che non sente ragione), proclamazione di fretta della repubblica parlamentare prima che sia annunciata una repubblica dei soviet. La piazza è sulle barricate, ammutinamenti e sussulti operai. Anche i reduci, abituati da cinque anni di violenze quotidiane danno il peggio di sé. Il governo repubblicano per sopravvivere alla piazza chiede aiuto ai militari. Patto scellerato: tu mi aiuti a mantenere l’ordine io non riformerò l’esercito. Sarà un’onta come pure l’accettazione della pace dei Versailles, ma non c’era altra possibilità. La repressione sarà spietata (Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, verranno uccisi dalla polizia). Si creano due bugie collettive: 1° la guerra è stata persa non da una sconfitta dei militari ma da una pugnalata alle spalle di socialisti ed ebrei. 2° I socialisti vorrebbero portare il paese al bolscevismo. Nel frattempo i costituenti scrivono la costituzione della repubblica di Weimar che ha i germi della catastrofe che dopo quindici anni arriverà. Inadeguata la legge elettorale senza sbarramenti che renderà ingovernabile il paese (eccesso di democrazia non sostenibile dal bisogno di produrre riforme). Nelle stallo quotidiano dei veti incrociati si governa per decreti (il contrario della democrazia). Ma non sono gli unici problemi. La cultura Guglielmina militare non si supera per decreto.
3° parte. Problemi economici. Iperinflazione (spiegazione della politica monetaria) e riparazioni di guerra. Aspetti economici e monetari dal 1914 al 1924. Intervento della finanza americana: Piano Dawes e Young.
Perché l’iperinflazione? Scellerato metodo, voluto dai militari, di finanziare la guerra. Se ne uscirà nel 23 legando il marco cartaceo a ipoteche su beni tedesche. Prima era solo un pezzo di carta senza valore.
Riparazioni di guerra esagerate (tre volte il PIL del 1913). Si risolveranno con l’aiuto della finanza americana. Malgrado si arrivi a un accettabile compromesso la propaganda semina sospetti e prendi voti proponendo soluzioni insostenibili. Quando il piano Young sembra risolvere ogni problema arriva la crisi americana del 29. Queste vicende portano umiliazioni collettive, disperazione e fame. Avranno, come sempre un prezzo politico.
4° parte. Conseguenze politiche delle difficoltà. Elezioni del 24. Avvicendamento di leader. La Grande Crisi del 29. Due colpi di stato sventati velocemente, Kapp nel 20 e Hitler nel 23. Alla prima difficoltà di pagare la rata dei risarcimenti (inflazione e miseria) la Francia invade la Renania complicando ancor di più la situazione economica. Il piano Dawes dà buoni frutti, al momento psicologici. Insormontabili ostacoli insorgeranno poi con la crisi del 29. Si profilano misure d’austerità, allora l’SPD (socialdemocratici, primo partito della Germania) si ritira dalla coalizione. Uscito di prigione nel 24, Hitler riprende in mano il partito. Nel 25 Muore Ebert, gli succederà il reazionario maresciallo Hindenburg.
5° parte.  Elezioni del 30. Ascesa del nazismo. Fronte di Harzburg. Brüning, von Papen, Schleicher prima di Hitler. La Germania sembra riprendersi. Ci sono però avvicendamenti al vertice dei partiti e ciò crea qualche difficoltà ma il peggio avviene con la crisi del 29. Alle elezioni del 30 i nazisti hanno il 18%. La crisi del 29 e le minacce di Hitler di non pagare le clausole di Versailles fanno ritirare i prestiti degli stranieri mentre i ricchi tedeschi portano in salvo il loro capitale all’estero. La situazione economica non può che peggiorare. Nel periodo ha influenza politica un ex militare vicino a Hidemburg: von Schleiker che spingerà alla presidenza del nuovo governo Heinrich Brüning, capo gruppo in parlamento dei centristi. Misure di austerità, riduzione dei salari, aumento delle ore lavorative. I disoccupati arrivano a sei milioni. Hitler al 18% dei voti. La correlazione è evidente. Il parlamento non è, e non sarà più coinvolto nelle vicende politiche rilevanti. Si va avanti per decreti del capo dello stato. Il Paese, di fatto, è quasi totalitario. Dopo Brüning sarà cancellier von Papen con un governo tecnico addirittura peggiore del precedente (governo dei baroni). Ormai alle elezioni del 32 i nazisti a luglio hanno il 38%, a Novembre il 33%. Le SA e le SS intimidiscono la popolazione, il clima è violento. La Prussia perde le liberà di Land autonomo. Non ci sono maggioranze possibili. Hindemburg, dopo un giro esplorativo con Schleiker, che non dura due mesi, si trova in una difficile situazione. Non può indire altre elezioni né ricorrere a un nuovo governo tecnico. Disprezza Hitler ma le regole democratiche vanno comunque rispettate e il vecchio maresciallo dovrà rassegnarsi a nominare Hitler cancelliere 830 gennaio 1933).
6° parte. Sintesi degli eventi. Perché la Repubblica di Weimar non ha impedito il nazismo.Dopo una sintesi velocissima degli eventi e delle considerazioni finali di mostrano due allegati.Il primo è lo stralcio di una trasmissione di Storia sul tema di Weimar del Prof. Villari. Il secondo allegato è sulle attività artistiche di quel periodo favorite dai grandi cambiamenti e dalla tecnologia che permette di diffondere velocemente le opre degli artisti.
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10 lezioni dedicate al fascismo, 16 ore, più una sull'ultimo atto dal 25 al 28/5/45
Sulla scena la paura del bolscevismo esasperata da scioperi virulenti voluti dai massimalisti socialisti.
I borghesi, piuttosto di perdere la “proprietà”, erano disposti a perdere la democrazia che, del resto, non aveva né profonde basi liberali né una tradizione parlamentare adeguata.
Un'altra spinta il fascismo l’ebbe dal sistema elettorale squisitamente proporzionale, quindi ingovernabilità. Facta non poteva essere più energico perché i voti liberali erano dispersi.
Le attese dei reduci vennero tradite, l'emozione ebbe il sopravvento. Un’armata Brancaleone marcerà su Roma. Il re può fermarla ma avrà paura.
Il fascismo inizia con una minoranza parlamentare (7%), è violento ma non è ancora totalitario. Dopo il delitto Matteotti il totalitarismo accelera.
2/10/1925, svolta filo confindustriale (Palazzo Vidoni). A finanziare il partito non sono più gli agrari ma la Confindustria.
Il partito necessita consenso, quindi propaganda come strumento e "Concordato con la Chiesa". Il Concordato sarà solo una facciata perché il solco che separa il Vangelo dal Fascismo è incolmabile.
Nel 1935 guerra per la conquista dell'Etiopia.
Mussolini sarà sempre più vicino a Hiltler. I due dittatori proveranno l'apparato militare nella guerra civile spagnola.
1/9/39, scoppia la guerra. L'opportunista Mussolini collezionerà disastri.
La sentenza finale formalmente è del Gran Consiglio Fascista ma di fatto sono le sconfitte militari a premere. Mussolini uscirà di scena per rispuntare nella Repubblica Sociale, stato satellite nazista. Sarà l'anticamera della fine.
Le lezioni 5G ed 5H ripercorrono sinteticamente le vicende della 2° Guerra Mondiale (quelle che trovate per esteso nel successivo §6). Esposizione molto sintetica, con pochi filmati, perché l’argomento sarà il partito fascista alla prova di un conflitto. Situazione che richiede efficienza (logistica della guerra) e intelligenza strategica.
Un sistema con un’industria che vive di commesse di partito senza confrontarsi con la preparazione dei concorrenti internazionali, un sistema sempre più lontano dal razionalismo, imbevuto di miti e manipolato dalla propaganda verrà non solo sconfitto dalla guerra, ma messo impietosamente a nudo per limiti strutturali. Uno stato democratico e liberale non è solo un presidio etico ma una garanzia di funzionamento. Alla prova dei fatti il fascismo diventa una farsa, peccato che per gli italiani, in quel momento, sia una tragedia.
Qualcuno potrebbe obiettare che la soppressione della democrazia non è una colpa ma una specifica diversa ideologia, che per coerenza democratica, non possiamo rifiutare.
Qualcuno, a ragione, condanna il razzismo e la violenza persecutoria. Purtroppo, nella nostra società liberale questo orrendo male non è stato estirpato completamente come ci si aspettava. Forse è endemico nell'uomo piccolo che subisce la paura del diverso. Il crollo del fascismo davanti all’efficienza richiesta da un conflitto armato è, a mio parere, una sentenza definitiva; così come la manifesta incapacità dei regimi comunisti di soddisfare la popolazione è altrettanta sentenza senza appello.
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La Germania subisce, dalla pace di Versailles, umiliazioni e sacrifici.
Quando manifesterà pretese territoriali verrà accontentata. Poi alzerà sempre più il tiro. Si pensa di poter mediare ma sarà guerra.
La Germania in un attimo invade prima la Polonia poi la Francia. Di successo in successo conquista il nord Europa. L’Inghilterra ha la tentazione di una pace separata ma, per fortuna, Churchill resiste.
L’Italia, visto i successi tedeschi, entra in guerra collezionando disastri.
Attacca senza un progetto strategico la Grecia e fa una figuraccia. Si dovrà far aiutare dall’alleato nazista che ritarderà la battaglia di Stalingrado per il petrolio. L’esito della guerra cambia direzione. Gli alleati, dopo due anni di sconfitte, passeranno di successo in successo. L’asse produceva il 16% della produzione mondiale, gli alleati il 70%. La vittoria è scritta in queste cifre.
La guerra finisce con gli americani che sbarcano in Normandia e i russi che schiacciano la Germania.
Nelle isole nipponiche ci sarà lo scontro finale fra americani e giapponesi.
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L'Italia dal 1945 al 1979.

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Il 68 fu un importante mutamento culturale anche se non arrivò mai a sviluppare un rinnovamento politico.
Raggiungerà un solo obiettivo, migliorare il ruolo della donna (e neanche in modo sufficiente). Portò nella scuola il mito dell'uguaglianza e la distruzione del principio di autorità con conseguenze negative.
Perché accadono le ingiustizie si chiedevano i 20enni? Insopportabili ingiustizie per chi ha quell’età ed è ancora generoso. È inevitabile allora sente in dovere di cambiare il mondo. Le generazioni precedente avevano accettato il fascismo e ancora prima un’”Italietta” poco liberale.
La società dei padri era zeppa di ipocrisia e apparenze formali. Eravamo un Paese arretrato rispetto l’Europa, il Vaticano dettava la sua morale bigotta e l’università non era stata riformata dal tempo di Gentile. Quella generazione di giovani non poteva non ribellarsi.  I loro fratelli maggiori accettavano quella società perché erano il corsa per il benessere ma la generazione del 68 il benessere lo aveva gia raggiunto, o meglio le loro famiglie; adesso poteva ambire alla ricerca di un’etica superiore.

La strage di piazza Fontana

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La Strage di Piazza Fontana. 1° Parte. La pista anarchica.
Dopo gli anni del boom, in mancanza di una legge elettorale finalizzata alla governabilità, i governi centristi diventano sempre più precari. Bisogna aprire a sinistra per trovare più stabilità; ciò scatena un anticomunismo viscerale.
I servizi segreti guardano con simpatia alla Grecia dei colonnelli. Lo stato ha ancora ex fascisti ai vertici dell’apparato, anche nella magistratura. In questo clima, con l’obiettivo di rendere accettabile un governo miliare, si cerca di stimolare una domanda d’ordine. La strategia sarà quella di terrorizzare i cittadini con attentati devastanti, mettere alla gogna fantomatici gruppi di sinistra, insabbiare poi la verità nei processi con l’aiuto di giudici di parte o incapaci (non ne mancano).
Il 12 dicembre 69 una bomba, alla Banca dell’Agricoltura, uccide 17 persone.
Si punterà sulla pista anarchica che nel 68 avevano messo e firmato bombe (ordigni dimostrativi senza vittime).
Un anarchico, Giuseppe Pinelli, volerà dal quarto piano della questura durante gli interrogatori. I vertici balbettano spiegazioni inaccettabili dal buon senso. L’estrema sinistra trasformerà la tensione in odio, l’emozione collettiva prenderà la scena esasperando le divisioni. Destra contro sinistra. Contestatori contro borghesi. Progressisti contro conservatori.
I colpevoli saranno altri ma ci vorrà tempo per scagionare gli innocenti. Comunque per colpire i responsabili non basteranno 44 anni e 12 processi ma quello lo racconterò nella puntata: La Strage di piazza Fontana. 2° Parte. La pista veneta.

LE BRIGATE ROSSE.

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Il fenomeno nasce sulle orme dei movimenti di contestazione del 68 ma, mentre questo fu un fenomeno mondiale, in Europa la lotta armata attecchì solo in Germania (fenomeno subito circoscritto) e in Italia dove, in quegli anni (anni 70 detti: “di piombo”) contammo 380 monti e 1000 feriti.
La guerra armata, con adesione di popolo, c’era invece in Uruguay e Perú, paesi però senza tradizione democratica; le BR si ispirarono proprio a questi modelli.
Furono soprattutto le tensioni nelle fabbriche e il totale sovvertimento del principio dell’autorità a far credere, agli ingenui e ai folli, che bastasse una spallata per far cadere il sistema. Quando una generazione crede di vivere in un modello politico superato dagli eventi e non è in grado di scorgere il nuovo, possono accadere, come diceva Gramsci, i “fenomeni più morbosi”.

IL CASO MORO

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È chiaro il perché di questa vicenda: il PCI non deve entrare al governo come impone Jalta.
Non sono invece chiari gli esecutori materiali e i luoghi ma non sono questi particolari a fare la storia.
Ci sono uomini che cercano di andare oltre le idee preconcette e sono aperti al cambiamento che è il motore della civiltà.
Ci sono altri che cercano di trattenere lo stato quo per non perdere i propri vantaggi. Fanno della rigidità la loro forza. Questo tipo di scontro è il motore della Storia e neanche il Vangelo, che in proposito parla chiaro, può trattenerli.
Tavole lezioni in pdf.
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5_storia_del_fascismo_in_italia.pdf
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2a1_la_grande_guerra_-_1°_parte_-_preparazione.ppt
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2a2_la_grande_guerra_2°_parte._sarajevo_e_ultimatum.ppt
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2c_la_grande_guerra_-_altri_fronti.ppt
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2d_la_grande_guerra_-_la_pace_di_versaille.ppt
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2A1 La Grande Guerra - 1° parte - Preparazione alla guerra
2A2 La Grande Guerra 2° parte. Sarajevo e ultimatum
2B La Grande Guerra - Il fronte italiano
2C La Grande Guerra - Altri fronti
2D La Grande Guerra - La pace di Versaille
3_storia_delle_guerre_dafrica.pdf
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3A Guerre d'Africa 1° parte
3B Guerre d'Africa 2° parte
3C Guerre d'Africa 3° parte
4_storia_tra_le_due_guerre.pdf
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4_dalla_e_alla_h_tra_le_due_guerre.ppt
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4A Tra le due guerre. La Russia dello Zar. 1900-1906
4A Tra le due guerre. La Russia dello Zar. 1906 -1917
4B Tra le due guerre. La Russia comunista di Lenin
4C Tra le due guerre. La Russia comunista di Stalin
Conferenza breve sulla repubblica di Weimar
4D Tra le due guerre. La Germania di Weimar
Di seguiti 5 lezioni e 2 allegati sulla Repubblica di Weimar. Tempo di fruizione. 6 ore, come la lettura di un libro di media grandezza.
Il libro, in word o pdf, lo trovae scericabile a sinistra.

1° parte. IIn questa lezione di premesse generali si mostra lo stato d’animo dei reduci tedeschi dopo i terrificanti ultimi 100 giorni di guerra. L’informazione non aveva preparato la popolazione alla sconfitta, è solo il primo atto di una comunicazione manipolativa. Capire i complessi fenomeni sviluppati dalla modernità è difficile per tutti. Girano bugie e interpretazioni false della realtà
4D Repubblica di Weimar 1° parte (62')
2° parte. La piazza è sulle barricate, ammutinamenti e sussulti operai. 2° parte. Fine 1918 – gennaio e febbraio del 1919.Bisogna dare elementi di discontinuità per sperare in condizioni di pace accettabili. Via Guglielmo II proclamazione di fretta della repubblica parlamentare. La piazza è sulle barricate, ammutinamenti e sussulti operai. Nel frattempo i costituenti scrivono la costituzione della repubblica di Weimar che ha i germi della catastrofe.
4D Repubblica di Weimar 2° parte (70')
3° parte. Aspetti economici e monetari dal 1914 al 1924. Intervento della finanza americana: Piano Dawes e Young. Perché l’iperinflazione? Scellerato metodo, voluto dai militari, di finanziare la guerra. Se ne uscirà nel 23 legando il marco cartaceo a ipoteche su beni tedesche. Quando il piano Young sembra risolvere ogni cosa arriva la crisi americana del 29.
4D Repubblica di Weimar 3° parte (51')
4° Parte. Due colpi di stato sventati velocemente, Kapp nel 20 e Hitler nel 23. Alla prima difficoltà di pagare la rata dei risarcimenti (inflazione e miseria) la Francia invade la Renania  Il piano Dawes funziona ma la crisi del 29 soffoca.
Con l’austerità  l’SPD  si ritira dalla coalizione. poi solo pessimi governi liberali.
4D Repubblica di Weimar 4° parte (68')
5° parte. Elezioni del 30. Ascesa del nazismo. Fronte di Harzburg.  Con dei governi liberali in piena crisi l'economia peggiora e le estreme prendono voti.  Dopo Brüning sarà cancellier von Papen con un governo tecnico  peggiore del precedente (governo dei baroni). Ormai alle elezioni del 32 i nazisti a luglio hanno il 38%, a Novembre il 33%. Le SA e le SS intimidiscono la popolazione.
4D Repubblica di Weimar 5° parte (78')
6° parte.  Dopo una sintesi velocissima degli eventi e delle considerazioni finali di mostrano due allegati.Il primo è lo stralcio di una trasmissione di Storia sul tema di Weimar del Prof. Villari. Il secondo allegato è sulle attività artistiche di quel periodo favorito dai grandi cambiamenti e dalla tecnologia.
4D Repubblica di Weimar 6° parte. (80') Riepilogo e Allegati
Conferenza breve sulla Germania di Hitler
4E1Tra le due guerre. La Germania di Hitler 1° parte
4E2 Tra le due guerre. La Germania di Hitler 2° parte
4 lezioni sulla Repubblica di Weimar e Allegatos ulla  Shoah.
Tempo di fruizione. 6 ore.   Sopra le losanghe una brevissima sintesi.

1° parte. Focus sull'avvento al potere. Responsabilità della pace di Versailles. Le promesse elettorali dei nazisti. Manipolazione e propaganda, retorica, scenografie di massa, bugie, emozioni collettive. Un capro espiatorio debole e facile da sottomettere, Il Terzo Reich.
4E La Germania di Hitler HD. 1° parte
2° parte. Focus sulle promesse elettorali di Hitler. Le prime leggi. Concordato con la Chiesa 1933. Ripresa economica. Autarchia. Notte dei Lunghi coltelli 1934. Morte di Hidenburg 1934. Assassinio di Dollfuss 1935.
 4E La Germania di Hitler HD. 2° parte
3° parte. Focus sulle leggi di Norimberga, l’Olimpiade di Berlino, conseguenze dell’evacuazione dell’esercito francese dalla Renania. I rapporti internazionali prima e dopo l’avvento di Hitler. La relazione con l’Italia dopo le sanzioni.
4E La Germania di Hitler HD. 3° parte
4° parte. Focus sull'ideologia e la psiche di Hitler. Contributo della propaganda e delle bugie per manipolare i tedeschi di quegli anni. Ultimi giorni nel bunker.
4E La Germania di Hitler HD. 4° parte
5° parte. La manipolazione della propaganda e i temi dell'odio.
Il dovere di comprendere perchè la storia si ripete. l'obbligo di ricordare perché, come dice Jean-Luc Godard: "Dimenticare lo sterminio fa parte dello sterminio".
4E ALLEGATO: LA SHOAH
4F Tra le due guerre. Austria. Ungheria. Romania. Bulgaria. Turchia
4G Tra le due guerre. Inghilterra. Francia. Usa e altre nazioni
4H Tra le due guerre. Spagna. Portogallo. Cina e Giappone
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5A Fascismo 1°parte. Situazione dopo guerra. 2° parte. Presa di Fiume
5B Fascismo 3°parte. Organizzazione marcia su Roma
5C Fascismo 4°parte. Fascistizzazione del paese
5D Fascismo 5°parte. Forza e consenso
5E Fascismo 6°parte. Patti Lateranensi
5F Fascismo 7°parte. Corporazioni
5G Fascismo 8° parte. Il partito e la guerra imminente
5H Fascismo. 1943. Conseguenze della disfatta in guerra.
5I Fascismo. La repubblica di Salò
5L Fascismo. Tentativo di un'ideologia
L'ultimo atto, la fuga, non una lezione di storia ma una un racconto di cronaca (cronaca nera dove rancori, interessi e malvagità mostrano il lato peggiore degli umini) lo trovate, scorrendo in basso, nel
§ 7 Caduta del Fascismo. Mussolini ultimo atto
(il solito bottone verde con il link allo streaming su Vimeo).
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6_storia_della_2°_guerra_mondiale__1°e_2°_parte.ppt
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6_storia_della_2°_guerra_mondiale__3°_4°_5°_parte.ppt
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6_calendario_cronologico_2°_guerra_mondiale.pdf
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6 2° Guerra Mondiale 1° parte
6 2° Guerra Mondiale 2° parte
6 2° Guerra Mondiale 3° parte
6 2° Guerra Mondiale 4°parte
6 2° Guerra Mondiale 5°parte
La 2° Guerrra Mondiale. Cronologia eventi e preparazione alla guerra
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7 Caduta del fascismo. Mussolini ultimo atto
Il percorso del referendum monarchia/repubblica e della Costituzione
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8 Dalla caduta del fascismo agli anni 50 1° parte
8 Dalla caduta del fascismo agli anni 50 2° parte
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Considerazioni sulla Costituzione

12 lezioni dal 1945 al 1979.
1 lezione sui fatti economici degli anni 70
2 lezioni sul 68.
2 lezioni sulla strage di piazza Fontana.
2 lezioni sulle Brigate Rosse.
5 lezioni sul "Caso Moro".

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I due file sopra sono completi dal 45 all'79. Sia in .pdf che .doc
Quello sotto è in .ppt (Power Point) specifico del periodo 45-50.
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9a L'Italia dal 45 al 49. 1° parte. h 1ora e 12'
9a L'Italia dal 45 al 49. 2° parte. h1ora e 30'
L'Italia dal 45 al 49. Conferenza senza filmati. h 2 ore e 20'
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Resoconto più analitico in .pdf e .doc
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L'Italia dal 50 al 59. 1° parte dal 50 al 53
L'Italia dal 50 al 59. 2° parte dal 54 al 58
L'Italia dal 50 al 59. 3° parte dal 58 al 59
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La Prima Repubblica. Anni 60. 1° Parte dal 60 al 63.
La Prima Repubblica. Anni 60. 2° Parte dal 63 al 64
La Prima Repubblica. Anni 60. 3° Parte dal 64 al 69
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Resoconto più analitico in .pdf e .doc
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La Prima Repubblica. Anni 70. 1° Parte sintesi del decennio e focus divorzio
La Prima Repubblica. Anni 70. 2° Parte. I problemi del Paese
La Prima Repubblica. Anni 70. 3° Parte. L'eversione
La Prima Repubblica. Anni 70. 4° Banchieri banditi
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Resoconto più analitico
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Conferenza: La crisi economica degli anni 70 h: 1ora e 9''
9]n_il_68_in_italia.pdf
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9]n_il_68_in_italia_1°_parte.ppt
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Il 68 in Italia. 1° parte
Il 68 in Italia. 2° parte.
Non potendo portare avanti le proprie istanze attraverso partiti e sindacati, che si erano appiattiti nell’inviluppo delle correnti democristiane, si inventarono vie nuove di assalto alle istituzioni. La situazione internazionale (guerra del Vietnam, crisi energetica, fine di Allende) e quella italiana (stragismo, P2, vertenze sindacali) dava stimoli che le precedenti generazioni non avevano avuto.
Nello slancio l’irrazionalismo romantico prese il sopravvento mescolando folli utopie con giuste rivendicazioni.

La divisione in 1° e 2° parte è solo per alleggerire il file non esprime differenza di contenuti, il racconto è un "unicum".
9]p_la_strage_di_piazza_fontana.pdf
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9]p_1°_parte_la_strage_di_piazza_fontana.ppt
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La Strage di Piazza Fontana. 1° Parte. La pista anarchica.
La Strage di Piazza Fontana. 2° Parte. La pista veneta.
La Strage di Piazza Fontana. 2° Parte. La pista veneta.
Le indagini per la strage di piazza Fontana hanno una svolta quando un insegnante di Padova, Lorenzon, racconta alla magistratura le confidenze di Ventura su quanto accaduto a Milano.
Mentre nella città dove era esplosa la bomba la magistratura faceva di tutto per sabotare la verità, a Padova i giudici Calogero e Stiz imboccavano la pista giusta ma proprio per questo continuamente insabbiata dai servizi segreti.
Un lungo percorso con trappole procedurali nei processi che alterneranno sentenze di colpevolezza e assoluzioni. Non vedremo un colpevole pagare.
Errori nello sviluppo processuale, dove, in 12 processi, non ci sarà mai la visione globale con la “pistola fumante” della prova inconfutabile. Alla fine sarà comunque chiarito, dalle sentenze, che a organizzare fu la cellula padovana di ordine nuovo (Freda, Ventura e altri sfuggiti all’indagine) con la copertura dei servizi segreti (agente Giannettini che coordinava i servizi con gli esecutori), il Generale Maletti con depistagli (non passare informative ai giudici) e facendo espatriare gli uomini pericolosi della vicenda.
Se Freda e Ventura non sono condannati per la strage di Milano è solo perché prove inconfutabili arrivano dopo la sentenza di terzo grado del loro precedente processo e nessuno può essere processato due volte per lo stesso reato.
Milano il 12 dicembre 1969 capisce che il potere non è imparziale. Sette mesi prima, ai funerali di Annarumma, la popolazione si strinse attorno allo stato. Ora, ai funerali delle vittime, accoglie i politici con gelo. È una giornata di nebbia che cala nella credibilità delle istituzioni. 
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9]m_le_brigate_rosse_1°_parte._i_perché.ppt
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9]m_le_brigate_rosse_2°_parte._i_fatti.ppt
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Le Brigate Rosse. 1° parte. I Perché
Le Brigate Rosse. 2° parte. I Crimini
Le persone che hanno una visione della politica assoluta, che si compiacciono, forse per istinto, della violenza; gli individui che hanno una logica binaria (o bianco o nero); le persone con queste distorsioni sono capaci di intraprendere pericolose vie irrazionali. Lo abbiamo già visto con la repubblica di Weimar e con l’Italia del 1922.
Credo sia interessante privilegiare le cause psicologiche su quelle sociologiche del periodo perché, questi giovani, pur avendo studiato, pur essendo chiara la situazione a qualsiasi osservatore lucido, non compresero che nessun italiano sarebbe sceso in piazza a fare la rivoluzione e l’America (NATO), in ogni caso, non lo avrebbe permesso.
Il racconto è diviso in due parte. La prima cerca di cogliere le cause, la seconda ripercorre i fatti.
il_caso_moro.bugie_e_sospetti.pdf
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10_il_caso_moro._tavole_di_presentazione.pdf
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10_aldo_moro_1°_parte_a]b].ppt
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10_aldo_moro_2°_parte_c]d]e].ppt
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10a Il Caso Moro. Capitolo 1°. § 1 La Politica
10b Il Caso Moro. Capitolo 1°. § 2 La pressione politica
10c Il Caso Moro. Capitolo 2°. § 1 L’agguato
10d Il Caso Moro. Capitolo2° § 2 La trattativa
10e Il Caso Moro. Capitolo 2°. § 3 L’esecuzione
Polizia, carabinieri e servizi segreti si comportano da sprovveduti ma sappiamo che non lo sono.
Lo stesso accade fra i brigatisti che reputiamo lucidi. Le forze dell’ordine sono condizionate da alcune derive:
1] Rispondono a centri di potere diversi (neo fascisti o P2) ciò è eversivo e quindi condannabile.
2] Rispondono a Gladio, una struttura difensiva in chiave antitotalitaria della Nato. È Gladio casomai da criticare, anche se l’obiettivo di questa organizzazione è   mantenere lo status quo di Jalta (l’anticomunismo prima di tutto). Jalta e la NATO non sono eversivi, fanno parte del nostro schieramento. Hanno però agganci e simpatie a destra anche se i loro capi sono stati selezionati fra gli ex partigiani non comunisti.
3] I servizi segreti proteggono infiltrati e informatori, è il loro mestiere non una colpa. Per non bruciarli metteranno bastoni fra le ruote.
4]  C’è anche un’altra categoria,  la peggiore, quei militari (e faccendieri piduisti) che preparano un colpo di stato per loro tornaconto (carriera militare e affari). Useranno il metodo dell’esasperazione attraverso stragi (che il giornalismo chiamerà: “Stragi di stato”).
In conclusione cosa abbiamo imparato dal "Caso Moro"?
Analisi della classe politica che ha dovuto gestire la situazione e che ne uscirà idecrepita. Quando la caduta del muro di Berlino (9 novembre 89) e poco dopo dell’URSS (26 /12/91) chiederà agli elettori di non votare più per appartenenza ideologica ma secondo le promesse dei partiti, quella classe politica uscirà di scena.
“Mani pulite” (1992) non è la causa della loro fine, ma è la loro fine annunciata dalla caduta di quel muro che permetterà a“Mani Pulite” di intervenire senza rischi.
Quasi tutti i vertici dei contendenti si sono mossi per difendere i propri ideali. Ideali diversi dai nostri. Ideali non compatibili fra loro ma pur sempre, per loro ideali.
Nessuno ha saputo vedere oltre le proprie precedenti visioni. Solo Moro, da vero statista, ci stava riuscendo. Una “Vision” in anticipo con i tempi e gli uomini come era già capitato a Mazzini.
Ci sono uomini che costruiscono ponti per far correre la Storia e transitare i miglioramenti sociali.
Ci sono uomini che costruiscono muri per fermare la storia e mantenere i propri privilegi.
I primi: visionari, sottili, intelligenti hanno fatto dell’immaginazione e della buona volontà la loro forza.
I secondi, senza capacità di dialogo, senza attitudine al compromesso (quindi senza abilità politica) pronti solo alla dittatura, chiusi in un autismo politico hanno fatto della rigidità la loro forza. Li credono saldi e determinati, sono solo ottusi.
Questo tipo di scontro non avrà mai fine. È la storia dell’umanità..

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La 2° guerra mondiale è appena finita, il mondo di tenebra della dittatura nazi-fascista è abbattuto ma un'altra oppressione, questa volta comunista, spaventa l'occidente. La guerra riprende, in Europa, sotto forma di minacce e nel sud est asiatico con veri combattimenti.
La bomba atomica, l’ipoteca sull’esplosione del pianeta, sarà l'unico deterrente. Non vedremo uno scontro frontale contro Stalin assimilabile a Hitler nei nostri incubi. Le zone di influenza assegnate a Jalta l’11 febbraio 1945 resteranno invalicabili. Qualsiasi effrazione sarebbe stata una dichiarazione di guerra.
I sistemi sociali, tecnologici ed economici si evolvono e la politica deve seguire con adeguate riforme.
Il sistema dell'Unione Sovietica è una “chiesa" (un'organizzazione di uomini) troppo rigida per sopravvivere a se stessa. In mancanza di riforme mette in campo la forza, un sistema efficiente nell’immediato ma catastrofico nella generazione successiva. Del resto la storia mostrerà il repentino abbandono delle Repubbliche Popolari Sovietiche (15 di etnia e cultura eterogenea). Ciò vuol dire che se l’URSS non avesse fatto ricorso alla brutalità (carri armati e controllo dal Cremlino) la federazione si sarebbe disfatta.
Gli uomini al vertice sovietico non migliorano la qualità della vita dei loro sudditi. Non incidono nell'organizzazione perché per farlo devono dare motivazioni individuali che farebbero uscire il paese dall’appiattimento retributivo e quindi dalla ideologia che hanno come bandiera. Quando qualcuno individua la via d’uscita (il cecoslovacco Dubcek) il Cremlino commette il tipico errore delle catene rigide di comando: dire che è sbagliata una cosa giusta (quello che i teorici dell’organizzazione chiamano errore di secondo tipo).  
La Primavera di Praga avrebbe forse (sottolineo forse perché questi passaggi sono sempre minati) portato a una socialdemocrazia come quella che in quegli anni prosperava nella Svezia di Palme. Ma la Russia doveva fare i conti, prima ancora che con il gerontocomio al potere, con il paese arretrato ereditato dallo zar. La democrazia non si improvvisa.
Perché l’Unione Sovietica è implosa? Una seria di ragioni, dallo scontento irreversibile all'incapacità di regolare la produzione industriale con costi umani sostenibili. Fu incapacità organizzativa? Credo di no, questa strada fu respinta perché si avvicinava troppo al capitalismo e andava in contraddizione con l’ideologia che era alla base del potere.
E gli americani non commisero errori? Fin troppi. Si giocarono subito la fama di liberatori dei popoli oppressi. Lo fecero per imperialismo? Non credo, la famigerata guerra del Vietnam fu concepita come il dovere di salvare a tutti i costi la civiltà occidentale dall’onda comunista (teoria del domino). Non era vero come dimostrerà la storia quando la Cina invaderà il Vietnam e quest’ultimo i paesi confinanti. Ma questa però è un’affermazione con il senno del poi.
Perché ho scritto famigerata? Perché era una guerra contro l’inerme popolazione civile (guerra asimmetrica). Eticamente ciò azzerava il prestigio americano. Quando poi la mia generazione vedrà usare i bombardieri e i costosissimi ordigni contro capanne e campi di riso comincerà ad avere dubbi su quella classe dirigente. Gli inadeguati, si sa, fanno danni e l’America fece di tutto per perdere quella guerra. Quando negli anni successivi non azzeccherà una mossa in politica estera, la generazione, che già l’aveva criticata nelle piazze del 68, dirà che lo aveva già capito dagli anni 70.

12 lezioni per 8 ore di confereze on line.

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11]_la_guerra_fredda_1_dopoguerra_indocina_e_corea.ppt
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11]_la_guerra_fredda_2_ingerenze_sovietiche.ppt
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La guerra Fredda. Il dopoguerra. L'URSS fa paura. 1h24'
La guerra Fredda. 1° guerra di Indocina e guerra di Corea. 1h07'
Guerra Fredda. Guerra del Vietnam. Premesse e amministrazione Kennedy. 55'
Guerra Fredda. Guerra del Vietnam. Amministrazione Johnson. 31'
Guerra Fredda. Guerra del Vietnam. Amministrazione Nixon. 41'
Guerra Fredda. La crisi di Suez. 27'
Guerra Fredda. La rivoluzione d’Ungheria. 1h 12'
Guerra fredda. Il Muro di Berlino. 18'
Guerra fredda. La Primavera di Praga. 22'
Guerra fredda. Solidarność. 34'
Guerra fredda. Intervento sovietico in Afganistan. 6'
Guerra fredda. La fine del comunismo. 32'
A togliere ogni dubbio su quel conflitto fu il suo costo non solo di vite.
Qualcuno lo ha misurato in 220 camion di lingotti d'oro.
Fu un costo sostenibile?
No, così l’America dovette uscire dalla parità aurea che le assegnava il primato economico mondiale. Fu un danno per tutti gli altri Paesi che importarono inflazione e per L'America che iniziava il suo declino proprio mentre si credeva all'apogeo.
Ci fu qualcosa di giusto in quei conflitti o almeno di umanizzabile?
Lascio rispondere a Einstein: “La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire.”



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